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Google omaggia Ignaz Semmelweis

Pochi giorni fa la gigantesca piattaforma Google ha deciso di omaggiare, attraverso Doodle, il grande medico ungherese Ignaz Semmelweis, che nel 1847 abbatté la febbre puerperale semplicemente con l’igiene.

Naturalmente ci si pone la domanda “che cos’è Doodle? Chi fu questo Ignaz Semmelweis? E d’altronde che cosa sconfisse? La febbre cosa?”.

Innanzitutto Doodle è uno strumento di calendario online svizzero per il coordinamento delle riunioni e per la gestione del tempo. La sua nascita è datata nel 2007 e la sua sede è a Zurigo, Svizzera, ma ha uffici anche a Tela Viv, Belgrado e Berlino.

Gli utilizzatori determinano l’orario e la data migliori per incontrarsi. Quindi l’organizzatore stabilisce l’ora e la riunione viene prenotata nel calendario. Successivamente gli amministratori degli incontri ricevono avvisi attraverso e-mail per commenti e voti. Inoltre è necessaria la registrazione per usufruire di questa funzione.

Doodle interagisce con vari sistemi di calendario esterni. Google Calendar, Yahoo Calendar, Microsoft Outlook e Apple iCal possono essere utilizzati con Doodle per tenere traccia dalle date.

Riguardo Ignaz, invece, nato nel 1818, svolse i suoi studi presso l’Università di Pest e cominciò il suo tirocinio come capo degli specializzandi della più grande clinica ostetrica di Vienna. Fu anche denominato “salvatore delle madri” per i suoi notevoli contributi allo studio delle trasmissioni batteriche da contatto e alla prevenzione della febbre puerperale.

A quell’epoca, infatti, questa terribile malattia decimò le giovani ragazze ricoverate negli ospedali viennesi. Le mani non pulite bene o disinfettate erano veicolo di questa infezione, che era della stessa natura di quella che uccideva i chirurghi feriti inaspettatamente durante gli interventi sui pazienti infetti o sui cadaveri.

Semmelweis preparò quindi una soluzione igienizzante in una bacinella e vi fece lavare le mani ai medici dopo aver eseguito le autopsie: il tasso di mortalità post-parto calò drasticamente.

Anche se la norma non fu vista di buon occhio dai medici dell’ospedale e la comunità scientifica non accolse positivamente le sue scoperte, la pratica proposta da Ignaz è stata ed è tutt’ora fondamentale, soprattutto in questa fase difficile dell’epidemia del Coronavirus.