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Giuseppe D’Auria confessa: “Sono stato io”

Giuseppe D’Auria, il papà della bimba gettata dalla finestra a Fisciano, questa mattina ha confessato.

“Dio mi ha detto che si sarebbe salvato”, una conferma di quanto detto nei giorni scorsi: l’uomo sentiva delle voci.

Intanto la piccola, di soli due anni, è ancora in ospedale e chiede del papà.

La confessione di Pino D’Auria è arrivata stamattina davanti al gip della procura di Nocera inferiore.

Tra i nodi di sciogliere le condizioni di salute dell’uomo, tre giorni prima era stato trasportato al pronto soccorso per disturbi di ansia e panico, ma non era stato riscontrato nulla di preoccupante.

La caduta della bimba, di soli due anni, è stata fortunatamente attutita da una rete metallica. La piccola, trasportata al Santobono non è stata ancora dimessa. Adesso è assistita dalla mamma che non la lascia mai sola.

Una confessione dolorosa, che lascia sconvolti tutti, compresi gli avvocati dell’uomo. D’Auria ha confessato pienamente alla presenza  dei giudici. “Sentivo delle voci da giorni, ma Dio mi ha detto che si sarebbe salvata”. Agli avvocati questa mattina aveva detto di non voler raccontare, avvalendosi della facoltà di non rispondere, ma poco dopo in aula, D’Auria, in stato confusionale, ha dichiarato di aver volontariamente scaraventato la bambina, sua figlia, dalla finestra del bagno.

Settantadue ore di silenzio, e la convinzione che quelle parole arrivassero direttamente da Dio. Le parole di “Pino”, così come tutti chiamano l’uomo, lasciano tutti sgomenti.

Secondo la prima versione la bambina era caduta senza che l’uomo se ne accorgesse. Poi il colpo di scena. 

Gli stessi avvocati sono usciti piuttosto scossi dall’udienza.

L’uomo ha parlato di voci insistenti “sentite” anche nei giorni precedenti. Aveva avuto un incontro con uno psicologo la cui diagnosi sarebbe stata “delirio da esaurimento nervoso”.

Giuseppe D’Auria ha confessato: le dichiarazioni dei legali 


“È un uomo in pieno delirio” ha dichiarato uno degli avvocati. Papà Pino durante i giorni precedenti alla drammatica vicenda aveva ricevuto un pacco postale che lo aveva profondamente turbato. Secondo il papà di Fisciano, in quel pacco ci sarebbe stato un ordigno.
Un uomo in preda al panico che probabilmente non è stato aiutato, è quanto hanno riferito i vicini di casa che raccontano di lui come una persona molto attenta alla bambina, un vero e proprio “mammo”.

Una tragedia che secondo gli inquirenti si poteva evitare e sulla quale sono intervenuti gli assistenti sociali. Da quanto si è appreso nelle ultime ore, anche la mamma della piccola, risulta attualmente attenzionata.  In un primo momento infatti, avrebbe difeso il marito.

Secondo gli inquirenti, molto probabilmente la condizione psichiatrica di D’Auria è stata sottovalutata.

Miracolosamente la bambina non è morta, ha riportato una frattura all’omero e varie ecchimosi, ma la vicenda assume dei contorni inquietanti e gravi.

Un dramma nel dramma, la bambina potrebbe essere dimessa domani, ma nel contempo è intervenuto il giudice minorile e quindi la piccola, quando lascerà il Santobono, potrebbe essere affidata ad un’altra persona e dunque allontanata dalla famiglia.
Intanto è stato convalidato l’arresto di D’Auria, accusato di tentato omicidio.
Ieri mattina, l’autorità giudiziaria ha effettuato un nuovo sopralluogo presso l’appartamento, già sottoposto a sequestro, portando via indumenti e altri oggetti utili alle indagini.