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Fiume Sarno: manifestazione alla Regione Campania

L’inquinamento del Fiume Sarno e l’importanza, ma soprattutto la tutela dell’ambiente, questi i temi della protesta tenutasi ieri, sabato 11 luglio, dinanzi alla Regione Campania.

Fiume Sarno: basta inquinamento, servono provvedimenti urgenti

“Ora è già tardi, il Sarno dice Stop!”, questo lo slogan della protesta, alla  hanno preso parte decine di associazioni dei trentanove comuni attraversati dal fiume, si sono ritrovati, per chiedere  ancora una volta, attenzione verso temi così importanti, tra i quali, appunto l’inquinamento. 

Il sit-in di protesta è stato caratterizzato da un iniziale momento di silenzio, e poi musica, striscioni, cori, per chiedere interventi immediati.

Il comitato Sarno 2020, riunisce cinquanta associazioni, e chiede a gran voce, alla politica, di salvare il fiume più inquinato d’Europa. 

Non solo ambientalisti, ma anche studenti, giovani, medici, tante mamme e bambini, a protestare, pacificamente, per combattere un problema che oramai diventa sempre più grave.

Tra le priorità sicuramente una bonifica, ma anche interventi di monitoraggio delle acque, censimento degli scarichi abusivi, prevenzione di qualsiasi attività illecita, come ad esempio lo sversamento di liquami o materiali inquinanti.

Protesta pacifica davanti alla Regione Campania, un primo segnale da parte del Governo

Un primo segnale sembra arrivare da parte del Governo, dal ministero dell’Ambiente; il Ministro Sergio Costa, ha infatti annunciato lo stanziamento di 500 milioni di euro, per il disinquinamento del Sarno. 

“In Campania occorre una rivoluzione ambientale. Le competenze ambientali, per legge costituzionale, sono per la stragrande maggioranza della Regione. Ciò che non si fa per la bonifica di Pianura, per la Resit, per le ecoballe, il Sarno, i Regi Lagni, non è responsabilità del Ministero dell’Ambiente ma della Regione”. Queste le dichiarazioni del Ministro Costa, il quale ha espresso vicinanza agli abitanti delle zone limitrofe.

Nel frattempo, il monito degli abitanti delle zone vicine al Fiume: “Da due generazioni continuano a fluire le acque nere del Sarno, uno scempio”, sottolinea un giovane della zona. 

Ricordiamo che recentemente, è stato sequestrato un depuratore appartenente ad una nota impresa locale per inquinamento del fiume.

Nonostante l’Arpac, le associazioni, gli ambientalisti, continuino a battersi, il fiume è pieno di veleni che causano malattie, aumentano a dismisura i casi di tumore ai polmoni, e ciò dimostra che di Sarno si moriva, e si continua a morire.

Non si può più aspettare, si spera che il 2020 diventi un anno di rinascita, anche per il Sarno, che merita una nuova vita.