venerdì 03 Maggio, 2024
13.1 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Donna ucraina fugge dalla guerra e dà alla luce una bambina in Italia

La guerra in Ucraina ha stravolto la vita di migliaia di persone costrette a lasciare il proprio paese per mettersi in salvo altrove. L’orrore del conflitto ha riempito le pagine di cronaca ma dalla Lombardia è arrivato ieri “uno straordinario segno di speranza“. Una donna ucraina di 31 anni, arrivata in Italia all’inizio del conflitto, ha partorito a Milano la sua seconda figlia , una bellissima bambina di 3 chili chiamata Nikole.

La 31 enne viveva a Ternopil, una città nell’ovest del paese, insieme al compagno e la figlia di 8 anni. Quando è stata annunciata l’invasione russa il 24 febbraio l’uomo è stato chiamato alle armi. Non ci ha pensato molto, ha caricato la donna, incinta al nono mese di gravidanza, la figlia e si è diretto al confine con la Polonia, dove li attendevamo 15 chilometri di coda. Alla frontiera gli uomini di nazionalità ucraina sono stati reclutati per l’esercito mentre solo donne e bambini possono lasciare il paese. Dopo una lunga attesa di tre giorni la madre accompagnata dalla piccola ha varcato il confine polacco con l’obiettivo di raggiungere l’Italia.

Arrivata a Milano, dove risiede la madre della nonna, il 28 febbraio è iniziato il travaglio che ha richiesto il ricovero all’ospedale di Rho. Alle 00:43 di martedì 1 marzo è nata Nikole.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha fatto gli auguri alla donna per il lieto evento inviando un messaggio di speranza, ovvero che presto possa esserci il ricongiungimento di tutta la famiglia. “Benvenuta Nikole“, ha scritto sulla sua pagina Facebook il governatore. “Ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi“.

 La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, con un post sui social ha commentato: “Un lieto evento, un germoglio di pace, tra le rovine di una guerra sanguinosa. La nascita di una bambina, da una giovane donna profuga ucraina giunta in Lombardia da pochi giorni, è uno straordinario segno di speranza“.