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Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia 1990

La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia fu approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.

È poi entrata in vigore il 2 settembre 1990 a New York.

Essa esprime un consenso su quali sono gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell’infanzia.

Tutti i paesi del mondo (ad oggi aderiscono alla Convenzione 194 Stati), ad eccezione degli Stati Uniti, hanno ratificato questa Convenzione.

 La Convenzione è stata ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 32 anni fa con la legge numero 176.

L’ultimo paese ad aver ratificato la convenzione è stato la Somalia.

La Convenzione è uno strumento giuridico e un riferimento a ogni sforzo compiuto in cinquant’anni di difesa dei diritti dei bambini; è composta da 54 articoli.

La creazione della Convenzione è ricordata ogni anno, il 20 novembre, con la commemorazione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per la prima volta, la Convenzione riconosce i bambini, le bambine e gli adolescenti quali titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici inalienabili e li vuole attivamente partecipi di tutte le decisioni che li riguardano.

I quattro principi generali e fondamentali della CRC sono:

1: principio di non discriminazione (art. 2) secondo il quale i diritti sanciti dalla CRC devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di appartenenza etnica, sesso, lingua, religione e a prescindere da ogni considerazione di opinione politica o altra del bambino o dei suoi genitori;

2: principio dell’interesse superiore (best interest of the child, art. 3) l’interesse del bambino e dell’adolescente deve essere considerato in via prioritaria in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione critica;

3: diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6): i Paesi devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini e degli adolescenti, anche tramite la cooperazione tra Paesi;

4: i bambini hanno diritto al nome, con la registrazione all’anagrafe subito dopo la nascita, alla nazionalità (art.7);

5: principio dell’ascolto del minore (art. 12): i bambini e gli adolescenti hanno il diritto a essere ascoltati in tutti i processi decisionali e gli adulti hanno il dovere tenerne in adeguata considerazione le opinioni da loro espresse;

6: il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24);

7: hanno il diritto di avere un’istruzione (art. 28 e 29), di giocare (art. 31) e di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso (art. 34).

I principi cardine del documento affondano le loro radici nella Dichiarazione dei Diritti del Bambino elaborata nel 1923 da Eglantyne Jebb, la donna che ha fondato Save the Children.

Nel 1924 la Dichiarazione, sebbene all’epoca non vincolante per gli Stati, venne formalmente adottata dalla Società delle Nazioni.

La Convenzione ONU sollecita i Governi ad impegnarsi per rendere i diritti enunciati prioritari e per assicurarli nella misura massima consentita dalle risorse disponibili.

Alla Convenzione ONU diritti dell’infanzia si accompagnano due protocolli opzionali che l’Italia ha ratificato l’11 marzo 2002 con la legge n.46.

 

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.