Ieri notte, il premier Boris Johnson è ritornato presso Downing Street, la sua residenza ufficiale.
Il primo ministro del Regno Unito ha fatto ritorno nella sua residenza ufficiale, dopo essersi ammalato di covid 19.
Il politico era risultato positivo al virus alla fine di marzo. Poi, prontamente è stato ricoverato in terapia intensiva per tre giorni, dove ha ricevute tutte le opportune e dovute cure del caso.
Dopo i tre giorni, Boris Johnson è stato poi spostato in un reparto di degenza, dal quale è stato dimesso solo domenica 12 aprile 2020, giorno di Pasqua.
Successivamente il primo ministro è stato in convalescenza fino alla fine di aprile.
Oggi, lunedì 27 aprile 2020, il premier britannico ha fatto la sua prima apparizione pubblica, dopo la sua esperienza con il covid 19.
Per quanto concerne il virus, Johnson ha definito il covid 19 un aggressore inatteso e invisibile nel suo assalto fisico.
Il politico si è detto ottimista in questa battaglia dell’umanità contro il virus in quanto il Regno Unito pare che stia iniziando a sconfiggerlo.
Tuttavia, il primo ministro sottolinea che occorre cautela e prudenza, evidenziando l’importanza delle misure di distanziamento sociale.
Dunque, ha esposto che bisogna evitare il secondo picco di contagi poichè ciò per il Regno Unito sarebbe un vero e proprio disastro economico.
Inoltre, Johnson ha specificato che si dovranno manifestare cinque condizione affinchè venga superato il lockdown.
Le condizioni sono:
- diminuzione del numero dei deceduti
- protezione del servizio sanitario nazionale
- riduzione del tasso di diffusione dei contagi
- risoluzione per i test
- certezza di non avere un secondo picco.
Pertanto, attualmente anche se ci sono stati dei miglioramenti, il politico non ha intenzione di attuare misure di sblocco del lockdown per non rendere inutili i sacrifici, fatti dal popolo britannico in questo periodo di quarantena.