Dopo 100 anni dalla morte di Daria Galateria, scrittore francese, viene raccontato il genio narrativo passando in rassegna il suo rapporto con gli animali. “Recherche” è un’arca di Noe in cui Proust ha messo in salvo i suoi animali perduti. Gufi, bachi e altri animali, ecco che la “Recherche” di Proust è anche un bestiario.
Daria Galateria ha dedicato un bestiario da Sellerio editore a cento anni esatti dalla sua morte, “il bestiario di Proust”. Il rapporto di Proust con gli animali era sconosciuto a molti nonostante la sua realtà centrale. Proust inoltre parla dei suoi temi e di sè usando il rapporto tra tetro e spietato con gli animali.
Una metafora è quella che rappresenta il gufo che vive a finestre chiuse e vede un po’ più chiaro solo nelle tenebre. O la metafora del baco da seta scrivendo che i romanzi moderni dovrebbero essere brevi e con pochi personaggi, si afferra a precisare di sentirsi obbligato a tessere fili di seta come un baco per restituire una psicologia che non potrà mai essere una geometria piana.
La sua rassegna per chi legge “
Recherche” comincia con il rapporto con il tempo e la memoria. Dimensioni che appaiono secondarie e offrono al lettore un punto di vista e di osservazione valorizzando la chiave aneddotica senza pregiudicarne l’analisi.
Ad un mese dalla Giornata mondiale degli animali dove molte famiglie hanno celebrato il diritto e il benessere animale. L’occasione unica per accogliere consigli e vivere al meglio gli amici domestici. In Italia dove 4 persone su 10 hanno un animale domestico e si affezzionano, sono promossi la cultura del rispetto e la cura. Complice la pandemia, ma il risultato è l’adozione consapevole ma anche per sentirsi meno soli.
Il 43% degli italiani che ha accolto un animale domestico negli ultimi due anni ha scelto un cane; il 39% un gatto o anche altri animali.