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Alfajores, i dolcetti più famosi in Sudamerica

L’origine di questi deliziosi biscotti risale, quasi sicuramente, all’occupazione degli arabi in Spagna e quindi alla diffusione di questa grande cultura anche culinaria nella penisola iberica. La parola “alfajor” (al plurale alfajores) deriva direttamente dall’arabo الفاخر, che significa “lusso”, e i dolcetti erano infatti ricchi di frutta secca e di spezie e avevano una forma cilindrica.

Gli Spagnoli, nel colonizzare le terre del Nuovo Mondo, tra le altre cose portarono nei Paesi sudamericani anche le loro pietanze tipiche che naturalmente andarono a mescolarsi con le variegate culture dei popoli autoctoni, subendo trasformazioni sostanziali.  Dal Messico all’Argentina, tutti i paesi latinoamericani hanno i loro alfajores, ma tutte le varianti hanno una cosa in comune: sono due dischi con in mezzo un ripieno dolce.

Oggi vi proponiamo la versione argentina più classica (al dulce de leche) di questi buonissimi biscotti, in dosi per 25 pezzi:

INGREDIENTI

Fecola di patate 150 g

Farina 00 150 g

Zucchero 75 g

Burro (ammorbidito a temperatura ambiente) 125 g

Bicarbonato 1 pizzico

Scorza di limone 1

Uova 1

Tuorli 1

PER IL DULCE DE LECHE
Zucchero 100 g
Baccello di vaniglia ½
Latte 330 ml
Bicarbonato 1 pizzico

Iniziate dall’impasto dei biscotti: nella ciotola di una planetaria versate lo zucchero e il burro morbido a pezzetti, fate andare la frusta e nel frattempo separate il tuorlo dall’albume. Aggiungete il tuorlo all’impasto e quando si sarà incorporato versate anche l’uovo intero e fatelo incorporare. In una ciotola setacciate la farina, la fecola di patate (o maizena) e grattugiate la scorza del limone.

Quindi arrestate la planetaria, unite le polveri al composto e amalgamate tutto con una spatola, poi montate la frusta a foglia e lavorate ancora qualche minuto l’impasto, fino a renderlo omogeneo: l’impasto risulterà molto morbido. Poi trasferitelo su un foglio di pellicola trasparente, avvolgetelo accuratamente per formare un panetto e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Nel frattempo, iniziate a preparare il dulce de leche: in un tegame pentolino versate il latte e la bacca di vaniglia incisa (potete anche usarne mezza per un aroma meno intenso); unite lo zucchero e il bicarbonato, scaldate a fuoco dolce e rimestate con un cucchiaio di legno. Proseguite la cottura fino a quando il latte avrà raggiunto il bollore, quindi mescolate ancora fino a quando la crema ottenuta non si sarà scurita.

A questo punto eliminate la bacca di vaniglia con una pinza da cucina e continuate a far cuocere il dulce de leche a fuoco medio fino a ottenere una consistenza vischiosa simile a quella della salsa mou (ci vorrà circa 1 ora). Ricordate che più lo lascerete cuocere più il dulce de leche risulterà duro. Una volta pronto mettetelo in una ciotolina e lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente. Passato il tempo necessario, riprendete l’impasto, spolverizzatelo con poca farina e stendetelo arrivando ad uno spessore di mezzo centimetro.

Con un coppapasta di 4 cm di diametro ricavate i dischetti che potete posizionare su una leccarda foderata con carta da forno: per mantenere la forma è consigliabile rimetterli in frigo per una decina di minuti. Dopodiché cuoceteli in forno statico preriscalato a 180° per circa 10 minuti (160° per 5 minuti se forno ventilato); una volta cotti, sfornateli e metteteli a raffreddare su una gratella. Quando i due dischetti saranno ben freddi, spalmate il dulce de leche su metà dei biscottini e richiudete con gli altri dischetti.

Potete conservare il dulce de leche in frigorifero (se si rassoda troppo basterà scaldarlo leggermente a fuoco dolce) e gli alfajores in un barattolo o sotto una campana di vetro per 2-3 giorni. È possibile congelare l’impasto degli alfajores; il dulce de leche va conservato sottovuoto in appositi barattoli sterilizzati con chiusura ermetica.