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Alessia Piperno è stata scarcerata

Alessia Piperno è libera!

Una notizia che tutti aspettavano e secondo quanto si è appreso da fonti di Palazzo Chigi, sarebbe stata rilasciata dopo lunghe trattative diplomatiche.

La giovane Alessia era stata arrestata lo scorso 28 settembre in Iran e ancora oggi non sono chiare le motivazioni.

La prigione era quella di Evin, nota perché proprio lì sono stati incarcerati i dissidenti politica. Qui è anche scoppiato un incendio la sera del 15 ottobre.

La ragazza sarebbe stata accusata di aver preso parte alle proteste antigovernative esplose dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata per non avere indossato correttamente il velo. Nonostante ciò il papà della ragazza aveva negato una possibile partecipazione della figlia.

Una volta in prigione, Alessia chiamó i genitori, chiedendo disperatamente di essere aiutata.

A distanza di un mese, la giovane 30enne italiana è stata liberata. Grande felicità per lei e la sua famiglia, dopo interminabili giorni di angoscia.

Dopo un intenso lavoro diplomatico – si legge – oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia. Il presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a che Alessia riabbracci i familiari, ha informato i suoi genitori nel corso di una telefonata, pochi minuti fa”. A quanto si apprende la 30enne è già in volo per l’Italia.

Alessia Piperno, sempre sorridente e aperta a nuove culture, use e tradizioni, si era recata in Iran durante uno dei suoi viaggi. Un Paese che lei stessa ha più volte dichiarato di amare.

Più volte si è definita una viaggiatrice solitaria. «Sono in viaggio dal 2016, lavoro da remoto. Faccio sempre quello che mi salta in testa.Non è forse questa la libertà?».

Libertà che ad Alessia era stata negata non si sa per quale motivo. Ma che ora ha finalmente ritrovato, dopo un mese di reclusione.

Siamo molto contanti per Alessia, che torni al più presto in Italia, questa è l’unica buona notizia che arriva dall’Iran dal 16 settembre in poi”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International.