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22 Gennaio 1891: nasce il politico Antonio Gramsci

22 Gennaio 2021, è passato più di un secolo dalla nascita di uno dei pensatori più influenti ed importanti del XX Secolo, Antonio Gramsci.

Antonio Gramsci nasce il 22 Gennaio 1891 ad Ales, piccolo comune italiano situato in Sardegna. Di salute cagionevole, ha iniziato a studiare all’età di 7 anni. Nonostante ciò, ha sempre raggiunto il massimo dei voti, tant’è che scelse di iscriversi alla facoltà di Lettere a Torino.

In molti ricordano Gramsci per l’impatto politico che ebbe all’epoca. Infatti, nel 1921, fondò il Partito Comunista d’Italia. Nonostante ciò, importante è stata anche la sua attività come giornalista, critico letterario e filosofo.

Tra i pensatori più influenti del XX secolo, era il maggior esponente del marxismo occidentale in Italia. Tale corrente filosofica, deriva dal pensiero del famoso filosofo Karl Marx che analizzò a fondo il concetto di società. Da qui, Gramsci analizzò la società italiana e diede vita ad un proprio pensiero sulle classi sociali e sull’impatto politico e sociale di quest’ultime.

In quanto critico letterario, prestò attenzione alle lingue e in particolare si concentrò sul latino e greco considerate al centro della formazione scolastica poiché ”abituavano” la mente dell’alunno alla disciplina. Inoltre, Gramsci analizzò la lingua italiana affermando che la nascita dei dialetti abbiano ostacolato la diffusione di una lingua italiana uguale in tutta la nazione.

La nascita del Partito Comunista e l’attività politica

 

Nel 1921, fondò il Partito Comunista d’Italia (PCd’I),  dal 1921 al 1926 e clandestinamente fino al 1943. Considerato il più grande partito comunista in tutta Europa. Inoltre, in contemporanea, collaborava come critico per L’Ordine Nuovo, famosa rassegna settimanale di stampo socialista.

Si candidò alle elezioni del 6 Aprile 1924 destinate alla nomina dei deputati e fu eletto deputato al Parlamento italiano.

Appartenendo al partito comunista anche in modo clandestino, anni dopo Gramsci fu accusato di attività cospirativa, istigazione alla guerra civile e incitamento all’odio di classe. Di conseguenza, venne condannato a 20 anni di reclusione presso il carcere di Milano. E’ proprio in carcere, che il politico scrisse una delle sue opere più importanti: Quaderni del carcere”.

Durante gli anni di reclusione, iniziò a soffrire di arteriosclerosi, patologia che fece aggravare le sue condizioni di salute. Dopo una crisi, il 21 aprile 1937 Gramsci ottenne la completa libertà ma era ormai in gravissime condizioni. Infatti morì la mattina 27 aprile 1937, all’età di 46 anni per un emorragia cerebrale.