venerdì 26 Aprile, 2024
11 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

15 marzo 2019: Giornata Mondiale del Sonno

Dormire è una delle fasi quotidiane fondamentali per ciascuno di noi. Riposare ci permette di ricaricarci per affrontare al meglio le giornate, soprattutto i periodi ricchi di impegni. Purtroppo, però, non sempre si riesce a riposare bene, per vari fattori, e, a volte, si dorme meno ore di quanto sia necessario per essere pienamente riposati. Proprio per questi motivi, domani 15 marzo 2019, ricorre la Giornata Mondiale del Sonno 2019, per ricordarci l’importanza del “dormire”.

Lo slogan della giornata sarà “Dormire bene per invecchiare bene”, infatti l’iniziativa è programmata per sottolineare e ricordare i vantaggi di un sonno salutare e, al tempo stesso, fare luce su tutte le problematiche relative ai disturbi del sonno e ai eventuali rimedi.

Innanzitutto, precisiamo che la salute di ognuno di noi non dipende unicamente dal buon cibo e attività fisica, ma anche da un buon riposo notturno. Il minimo di ore consigliato è di 8 ore a notte, standard che non tutti seguono, in quanto sono molto frequenti i casi di insonnia e il tasso di persone, soprattutto adulte, che soffrono di roncopatia, più comunemente conosciuto come russare o apnee del sonno.

A lungo andare possono essere diverse le conseguenze negative, soprattutto per la salute, tra cui patologie cardiache, diabete e ipertensione arteriosa, oltre ad una scarsa concentrazione e basso livello di attenzione durante le ore diurne.

Di regola, il sonno, oltre a durare 8 ore, per risultare pienamente efficace, dev’essere profondo e soprattutto continuo, senza interruzioni.

Ci sono pochi, ma semplici consigli per un buon sonno ristoratore, per coloro che non vogliono ricorrere necessariamente all’uso dei farmaci. Innanzitutto evitare cibi piccanti, alcool e fumo, che possono incentivare la roncopatia, posizionarsi in posizione prona (di lato),  anziché supina. Infine, qualche accorgimento sulla camera da letto, la temperatura media, non oltre i 20 gradi, altrimenti si rischia di far seccare l’aria e, anche questo, può stimolare la roncopatia.