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Upl Sicurezza: aumento indiscriminato dei carichi di lavoro

Dirigente, sembrerebbe che nell’ufficio da Lei diretto ci sia un aumento ingiustificato del carico di lavoro in alcuni settori rispetto ad altri. Premesso, che chi scrive proviene da un percorso sindacale quasi trentennale,
con una storia ben conosciuta, notoriamente piena di successi a tutela della categoria, pur sempre con equilibrio e responsabilità, Le vorremmo sottoporre il nostro punto di vista.

Un aumento indiscriminato dei carichi di lavoro, per l’esperienza anche giurisprudenziale, insegna che condotte prevaricatrici nei confronti del dipendente, quotidiani o nell’arco del tempo, l’imposizione, diretta o indiretta, della libertà psichica dei lavoratori, costringendoli ad una certa azione per far tollerare od omettere, porterebbe inevitabilmente ad un ricorso presso il Tribunale del Lavoro.

Le facciamo presente che a causa di alcuni trasferimenti recenti in altre province, Lei avrebbe assegnato ed aggregato, nei settori interessati, personale con caratteristiche diverse, i quali non sono sufficienti a svolgere già, tutte le delicate pratiche peculiari di quell’ufficio, figuriamoci il volume produttivo assegnato in
esubero in questi giorni.

Ultimamente ha disposto che le pratiche di carattere amministrativo dovute ai controlli della cittadinanza, così come previsto dal DPCM e dalle varie ordinanze regionali, compito prettamente in seno all’ufficio verbali, debba essere svolto esclusivamente dall’ufficio P.G., ritenendo invece che avrebbe dovuto spalmare il carico di lavoro fra tutti gli uffici della Sezione Polizia Stradale, attesa l’improvvisa e peculiare situazione emergenziale epidemiologica che sta attanagliando il mondo intero, consapevoli che anche l’ufficio verbali ha il suo elevato lavoro da svolgere, ribadendo a tal proposito, un’equa distribuzione fra tutti i settori.

È d’obbligo precisare, che in situazioni analoghe si è verificato un aumento dello stress da lavoro correlato, creando stati patologici della mente e del corpo che hanno condotto i lavoratori a visite specialistiche presso strutture sanitarie pubbliche che ne hanno poi, attestato l’effettiva patologia.

Alcune sentenze della Corte di Cassazione, che non stiamo qui a menzionare, siccome siamo certi che Lei, come sempre, saprà ricondurre nell’alveo delle normali relazioni sindacali e del rispetto dei diritti dei lavoratori questa specifica situazione, hanno statuito che il datore di lavoro è responsabile ai sensi dell’art. 2087 del codice civile, ove i lavoratori subiscano un danno alla salute a causa di un indiscriminato e sproporzionato obbligo di lavoro, per la ricerca di un maggiore livello di produttività, di statistiche od altro, che potrebbe compromettere l’integrità psico-fisica dei lavoratori, causando il c.d danno biologico.

Ciò posto, sempre in un’ ottica di collaborazione per la tutela della categoria e contestualmente per il buon andamento della Pubblica Amministrazione, Le chiediamo di rivalutare la Sua decisione, notiziando di qualunque determinazione prenderà in merito, rispetto al nostro punto di vista, il responsabile della Segreteria di Base di questa O.S e certi che farà la cosa giusta, cordialmente La salutiamo.

Valentina Maisto
Valentina Maisto
Appassionata di scrittura ha pubblicato vari racconti con diverse case editrici e da sempre sogna di diventare giornalista. Ma il suo sogno più grande è quello di poter pubblicare una sua antologia di racconti.