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Ulteriori buoni spesa per l’emergenza Covid19: Ristori Ter

Stanziati 1,95 miliardi di euro dallo Stato italiano, in sostegno ai cittadini del Paese, per fuoriuscire dalla disastrosa situazione economica che la pandemia ha causato. Previsti ulteriori buoni spesa per l’anno 2020.

Il consiglio dei ministri,  ieri notte, ha decretato l’approvazione del  Ristori Ter.

Il ministro Gualtieri aveva già confermato la bozza del disegno che prevedeva che le risorse da erogare, agli italiani meno agiati, corrispondevano a circa 400 milioni. Conferma rinvenuta in un post da lui pubblicato il 21 novembre.

Nel post il ministro asserisce che il denaro sarà destinato ai diversi comuni che dovranno poi dispensarlo alle famiglie bisognose di ulteriori buoni spesa per l’anno 2020. Si torna così ad utilizzare le stesse misure adoperate nel corso della prima fase della pandemia.

Un vecchio decreto tornato attuale

Nulla di nuovo all’orizzonte, insomma: già ad aprile, il governo aveva adoperato la stessa manovra, affidando ai comuni la cura dei residenti più indigenti.

Per far sì che tutti passino delle liete vacanze natalizie, lo Stato ha quindi dato il via a una tattica che possa favorire un discreto sostegno economico a chiunque ne abbia bisogno.

Seguendo lo schema del medesimo provvedimento attuato il 30 marzo, erano gli enti territoriali a stabilire le modalità di consegna del supporto e i destinatari di tale rimborso.

In particolare, erano due le modalità che concretizzavano l’aiuto fornito: era possibile usufruire dei buoni spesa per fare compere presso i negozi, elencati dal comune di appartenenza sullo specifico sito. Oppure, erano gli stessi cittadini a muoversi ed acquistare le merci di prima necessità o a riceverle, tramite servizi di distribuzione.

Inoltre, nella prima versione del decreto, gli importi variavano da comune a comune: un esempio era Roma, ove le famiglie che superavano il numero di 5 membri percepivano sino a 500 euro.

Gli abitanti della capitale versanti in condizioni più misere erano state suddivise in tre fasce, in base al numero dei componenti dei nuclei familiari.

Le novità

Il testo ufficiale, di cui si ha avuto notizia poco fa, ha introdotto delle novità rispetto al vecchio decreto di marzo 2020.

Le innovazioni sono le seguenti: a fronte dei 400 milioni di euro stanziati precedentemente, lo stato fornirà 1,95 miliardi alla popolazione. Secondariamente, nella riforma proposta, rientra anche il commercio al dettaglio di calzature e accessori.

Il terzo punto comprende il ritorno dei buoni spesa, assegnati alle famiglie meno abbienti. E’ un aiuto consistente in 400 milioni di euro, da erogare entro il primo dicembre.

Infine, verranno dati in dotazione 100 milioni di euro per il 2020 al  Fondo per le emergenze nazionali. Tale parametro garantirà a tutti l’accesso ai farmaci, per il trattamento del Covid19.

La norma entrerà in vigore, a partire da oggi