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Timo e Piperna: leggermente simili ma diverse tra loro

Il timo e la piperna sono due piante aromatiche dalle notevoli proprietà benefiche, particolarmente utilizzate sia dal punto di vista omeopatico, sia in ambito prettamente culinario, nella preparazione di numerose ricette. Le piante aromatiche in genere, sono adottate anche nella produzione di creme e oli per il corpo o semplicemente per profumare.

Il Serpillo o timo selvatico è una pianta perenne somigliante ad un piccolo cespuglio, con rami legnosi e piccole foglie appuntite, appartenente alla grande e profumata famiglia delle Lamiaceae. Il timo è diffuso in tutta Europa e nel Nord Africa; è una pianta molto resistente, tant’è che essa riesce perfettamente ad adattarsi in condizioni atmosferiche e ambientali differenti, cambiando il suo aspetto e le proprietà organolettiche in base alle condizioni in cui si sviluppa.

I fiori, ma anche le foglie, sono ricchi di vitamina A e vitamina C, utilizzate da chi sceglie un’alimentazione vegetariana o vegana, come integratori naturali. Tra le tecniche per conservarlo al meglio, predomina l’essiccazione, grazie alla quale, il timo, mantiene vivo il proprio sapore intenso e quindi l’aroma che lo contraddistingue. Il suo uso  è sconsigliato in caso di gravidanza, allattamento e per coloro che soffrono di ipertensione.

La piperna, invece, spesso identificata col timo, è anch’essa particolarmente intensa e aromatica, tipica di Ischia, incontaminata isola del golfo di Napoli. 

Essa si sviluppa in diverse parti dell’isola verde, sulle cosiddette “parracine”, ossia i muri a secco eretti dai contadini, sulle collinette, nei boschi e in particolare sul maestoso Monte Epomeo. Coltivare la piperna è piuttosto semplice; essa infatti, è una pianta robusta che sopporta bene anche le basse temperature, purché in condizione di aridità, dato che come il Timo teme l’umidità. Ad Ischia, la piperna, è utilizzata nella preparazione del famoso “coniglio all’ischitana”, prelibatezza dell’isola. L’erba aromatica infatti, conferisce al piatto, un tocco intenso e particolare. Solitamente, nella preparazione del coniglio all’ischitana, le massaie di un tempo, ma ancora oggi è uso comune, raccogliere in un piccolo fascio, il timo, il prezzemolo, il basilico, la piperna e la maggiorana, erbe aromatiche indispensabili per la riuscita della ricetta. 

Per quanto concerne le qualità della piperna, anzitutto il colore, verde intenso, il fusto esile e sottile, piccole foglie e fiori bianchi e rosati e soprattutto un profumo inebriante. 

Il timo e la piperna, sono due erbe aromatiche, spesso oggetto di vere e proprie discussioni in rete, tra coloro che sostengono che la esse siano la stessa cosa, e chi invece sostiene il contrario. 

Innanzitutto è bene precisare che, in riferimento all’etimologia del timo, il nome (Thymus) deriva dal greco antico, il quale significa: forza, coraggio, qualità che sarebbero generate in coloro che ne annusano il profumo balsamico. Fu usato per primo da Teofrasto, filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele. Il nome specifico serpyllum, è invece derivato dal latino serpo, ossia striscio, in relazione alle sue caratteristiche di crescere in maniera orizzontale sul terreno.

È chiamato anche Timo cedrato, Semolino selvatico, Serpollo, Erba salterella e Sarapullo, Pipernia, denominazione quest’ultima, che lo avvicina, secondo alcune considerazioni, alla piperna, identificandolo direttamente con essa. Secondo i libri di botanica, la classificazione scientifica del timo, risponde a Thymus serpyllum, ovvero timo selvatico, dissociandolo dalla piperna; infatti, secondo la saggezza e la cultura popolare, ne differisce, facendo specie a sé. 

Al di là degli accostamenti etimologici o delle opinioni del web, ad Ischia, la piperna è una vera e propria erba aromatica a sè, differente dal timo. Si narra che le persone più anziane, sappiano riconoscere perfettamente, nella vasta e rigogliosa vegetazione del Monte Epomeo, la piperna e il timo, distinguendoli senza problema alcuno. Ovviamente, entrambe le erbe aromatiche sono frutto della generosità della natura, selvatiche ma al contempo generose.