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Sangria napoletana: l’antica tradizione del vino cu ‘a percoca

Con il caldo è tornata una delle tradizioni estive: la sangria napoletana.

Quando pensiamo a questa bevanda pensiamo al sole, al mare e al meritato relax, ma anche quei profumi e sapori che solo la magia dell’estate possono regalare.

In questo caso il profumo di cui parliamo è sicuramente quello della pesca percoca, tipica del vesuviano.

La percoca, è una sorta di incrocio tra pesca e albicocca, la si riconosce dalla buccia gialla con qualche sottile sfumatura rossa, liscia e senza grinze. La polpa è soda ma non dura e ha un sapore insuperabile, grazie a quella dolcezza, mista al profumo, capace di inebriare chiunque la mangi. Questa è l’unico tipo di pesca che può essere utilizzata per preparare la sangria napoletana.

La sangria napoletana

La pesca percoca immersa nel vino dona vivacità e un gusto piacevole a quella che in altri casi, sarebbe una bevanda non scelta da tutti.

Infatti, vi sono tante le persone che pur non essendo grandi estimatori di vino, di fronte alla sangria napoletana e alle pesche percoche che galleggiano nella brocca, non riescono a dire di no.

Il nome “sangria napoletana” deriva dalle sue origini, in quanto probabilmente questa bevanda nacque durante la dominazione spagnola della città partenopea.

Ricetta della sangria napoletana

Preparare la sangria napoletana non è difficile, occorre solo del buon vino, che sia rosso o bianco, non fa differenza e qualche buona percoca, dolce, matura ma soprattutto bella soda.

Preparazione:
  • 1 litro di vino (bianco o rosso),
  • 3 percoche.

Per prima cosa bisogna lavare accuratamente la frutta e sbucciarla.

Versare in una brocca tutto il vino e poi tagliare le percoche a pezzi, avendo cura di dividerle in tanti pezzi irregolari. Tuffarle nel vino.

Dopo aver tagliato tutte le pesche, lasciare la brocca in frigo e servire quando il vino sarà abbastanza freddo, dopo qualche oretta.

La nostra sangria napoletana è pronta da gustare.