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Notre-Dame, il rogo dell’Europa

Nella serata di ieri la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, capitale francese, è stata colpita da un incendio sviluppatosi intorno alle ore 20. Le alture dello storico edificio sono state avvolte dalle fiamme, coinvolgendo interamente le parti in legno. Intanto si sono susseguiti gli appelli del presidente Macron, unitamente alle lacrime dei cittadini parigini e dei francesi, nonché la commozione dell’intero mondo, che grazie ai social network hanno parallelamente assistito al divenire della catastrofe che ha colpito uno dei luoghi culto della storia del continente europeo.

Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero stati proprio i lavori di ristrutturazione allo stabile a generare un incendio doloso indomabile, in quanto avvenuto in una parte composta in materiale infiammabile che ha letteralmente eliminato la guglia e una bella fetta del tetto.

La Cattedrale di Notre-Dame è il fulcro della storia della nascente Francia, quanto dell’evoluzione dell’Europa stessa. Se lo stabile, di fondazione medievale, è alla base del potere capetigio, allo stesso tempo è connesso all’avvento di Parigi come città, tanto sul piano spirituale come su quello economico.

Ultimata tra 1163 e 1182 per volere di Filippo I e l’arcivescovo Maurice de Sully, Notre-Dame lungo i secoli è stata il palcoscenico di numerosi eventi che hanno segnato, anche col sangue, le vicende della storia occidentale. Allo stesso tempo ha tenuto il passo con i suoi secoli, subendo ammodernamenti e restauri a partire dal Rinascimento fino agli anni più recenti.

Infatti, benché legata alla storia di Francia, Notre-Dame, con i suoi gargoyle e il suo carattere gotico che intreccia il romanico, oltre a costituire uno dei maggiori monumenti visitati al mondo, dal 1991 inserito nel Patrimonio Unesco, è anche stata la casa di episodi come le nozze di potere che hanno incrociato tra età medievale e moderna i regni d’Europa, oppure della Rivoluzione Francese nella fase Costituente, senza tralasciare d’esser stato lo spazio predetto dal generale Bonaparte per la sua incoronazione a imperatore nel 1804.

A ciò va anche aggiunto il fascino che ebbe durante il Romanticismo Francese, arrivando a toccare l’animo con le sue ombre, di intellettuali come Alfred de Vigny, oppure il grande Victor Hugo che ne fece l’ambientazione suggestiva per uno dei suoi capolavori.

Durante la Grande Guerra, il poeta Vate Gabriele d’Annunzio nel 1914, in una Francia invasa dall’Alleanza, descrisse la desolazione per la distruzione della vetrata dell’edificio a causa degli attacchi. Nonostante le due guerre, Notre-Dame ne uscì soltanto ferita.

Con la fine della guerra e del nazismo, divenne proprio il simbolo della resistenza, al punto da ospitare nel 1970 i funerali del generale Charles De Gaulle. Negli ultimi anni Notre-Dame, in una nazione insanguinata dal terrorismo del fondamentalismo islamico che ha colpito Charlie Habdo e il Bataclan, con le sue campane ha accompagnato il coraggio e il risollevarsi di un popolo che oggi è ancora una volta ferito.

 

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."