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Nave Diciotti: nuove accuse per Salvini

Il leghista Matteo Salvini dal 1° giugno dell’anno corrente ha ricevuto l’incarico di Ministro degli Interni dal neo governo di Giuseppe Conte. Da allora Salvini si è prodigato per mettere in pratica fin da subito il suo pensiero perseguendo una linea politica votata anzitutto ad interventi che avevano come scopo quello di bloccare lo sbarco dei migranti sulle coste italiane.

Matteo Salvini, saldo nelle proprie convinzioni, ha ritenuto opportuno impedire l’attracco in porti italiani di numerose imbarcazioni. Tra i casi più noti è possibile citare quello della nave Acquarius i cui passeggeri dopo lunga attesa sono stati costretti a viaggiare per altre 24 ore  direzione Valencia (nel cui porto sono sbarcati) in seguito al secco “no” del governo italiano.

Questa presa di posizione così ferma ha scatenato le ire delle cariche più insigni del Parlamento Europeo ove è proprio l’attuale Ministro degli Interni a rappresentarci. Mentre l’UE è per l’apertura e l’accoglienza, Salvini ed il nostro Paese stanno proponendo un modus agendi che lascia sottendere chiusura e intolleranza.

L’ultimo caso in ordine di tempo che sta tenendo banco è quello che coinvolge i migranti salvati dalla nave Diciotti della Guardia Costiera, operazione avvenuta in acque maltesi tra il 15 e il 16 agosto. L’imbarcazione ha poi fatto rotta verso la più vicina zona costiera italiana, Lampedusa, a 17 miglia dalla quale la Diciotti e i suoi passeggeri sono rimasti “intrappolati” dal divieto allo sbarco posto da Salvini.

Da quel giorno sono passate ben 2 settimane nel corso delle quali i migranti, bisognosi di assistenza sanitaria e di condizioni igienico-sanitarie a norma, hanno protestato contro la decisione del ministro attuando lo sciopero della fame, cui si è unito anche buona parte dell’equipaggio della Diciotti.

Nel frattempo, mentre infuriavano il braccio di ferro tra Italia e UE e le lotte intestine tra sinistra e destra, Matteo Salvini è stato coinvolto in un processo giudiziario la cui accusa è capeggiata dal pm Luigi Patronaggio della procura di Agrigento.

Il pm che ha indagato Salvini ritiene che il ministro si sia macchiato dei seguenti reati: sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale per l’uso del mezzo coercitivo.

La posizione del Ministro degli Interni, secondo ultime indiscrezioni, si starebbe aggravando in quanto Patronaggio avrebbe rinvenuto nel primo capo d’accusa l’aggravante della coazione (per fare pressione sull’UE e costringerla a trovare una soluzione alternativa allo sbarco in Italia), omissione d’atti d’ufficio (in quanto Salvini avrebbe ignorato la richiesta della Guardia Costiera di fornire un porto definitivo alla Diciotti e i suoi migranti). E non finisce qui.

Il pm ha intenzione di eseguire ulteriori indagini per favorire l’identificazione di tutti i 190 migranti o parte di loro che, a seguito della stessa, potrebbero costituirsi parte civile in giudizio contro Salvini.

Non si è fatta attendere la risposta del leghista che, ritenendo di fare da << scudo per l’Italia contro le barbarie dell’UE >>, ha replicato mediaticamente alle accuse e al pm Patronaggio dichiarando che per lui << le accuse sono medaglie al valore >>.

Seppur appaia paradossale gli accusati nel giro di pochi giorni potrebbero aumentare in quanto Giovanni Alemanno, leader del partito di destra Azione Nazionale, è intenzionato a sua volta a citare in giudizio Patronaggio.

Il pm, nonostante l’ombra del processo a suo carico, è risoluto nella sua manovra contro Salvini. Oggi dovrebbero arrivare gli atti dell’inchiesta alla procura di Palermo e da quel momento la medesima avrà 15 giorni di tempo per inviare la documentazione redatta da Patronaggio al Tribunale di ministri che in circa 90 giorni dovrà recapitare le carte al procuratore della Repubblica per dare il via libera a procedere al Senato.

C’era stata nei giorni scorsi una sorta di apertura da parte di Salvini che aveva autorizzato lo sbarco dei soli bambini e dei minori non accompagnati dai genitori a Catania, decisione che ha indignato ancor di più parte dell’opinione pubblica e coloro che nutrono forti dubbi sulle qualità politiche e sull’ideologia del ministro.

Nel mentre di lotte tra fazioni, battaglie legali e dichiarazioni piccate c’è chi sulla Diciotti si sta ammalando, è già malato (si sono registrati diversi casi di scabbia) o la cui permanenza prolungata sulla nave potrebbe rappresentare rischio per la propria vita e non solo (almeno 12 le donne in stato interessante).

In ultima analisi Salvini ha respinto la proposta del comandante della Diciotti di virare verso l’Albania per trasbordare 20 migranti le cui condizioni di salute potrebbero  divenire critiche. Salvini vuole che la nave riporti i profughi da dove son venuti (qualsiasi sia la destinazione e ad ogni costo) o che smisti i rifugiati in paesi europei che il Ministro degli Interni ritiene “non politicamente corretti” poiché mai seriamente impegnati in quella che ormai da anni ha assunto i connotati di una guerra d’interessi.