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Napoli, in estate sarà rivoluzione nel reparto offensivo

La prossima estate sarà rivoluzione nel reparto offensivo del Napoli. La stagione in corso, non proprio esaltante, ha convinto la dirigenza partenopea ad attuare importanti cambiamenti.

Il rinnovo quasi ufficiale di Dries Mertens ha praticamente reso chiaro il destino di Arek Milik, in scadenza nel giugno 2021. Il polacco, infatti, non ha mai accettato di buon grado di recitare il ruolo da comprimario, per cui con ogni probabilità lascerà il capoluogo campano. Su di lui ci sono Juventus, Tottenham, Atletico Madrid, ma Aurelio De Laurentiis parte da una valutazione di 50 milioni, cifra abbastanza trattabile.

Il sostituto del polacco il Napoli l’ha già acquistato a gennaio. Si tratta di Andrea Petagna, in prestito alla Spal fino alla fine di questa stagione. Inoltre il ds Giuntoli sta raccogliendo informazioni per il giovane nigeriano Osimhen, attaccante che tanto bene ha fatto quest’anno al Lille, realizzando 18 gol.

Oltre a Milik, in uscita anche Josè Maria Callejon, in scadenza il prossimo mese. A quanto pare lo spagnolo non rinnoverà con il Napoli, per cui sarà libero di andare altrove.

Per la società azzurra non sarà facile rimpiazzare un calciatore che, dal 2013, ha dato tutto per la maglia ed è stato sempre un titolarissimo durante le diverse gestioni tecniche.

I nomi sul taccuino di Giuntoli sono diversi, su tutti, Boga, Everton ed Orsolini. Quest’ultimo, almeno per il prossimo anno, non vorrebbe lasciare Bologna in vista di Euro 2021, per giocarsi le sue chance in chiave nazionale.

Restano più fattibili Boga ed Everton. L’attaccante neroverde è un pupillo di Giuntoli, anche se nel Sassuolo ricopre il ruolo di esterno sinistro, quindi non sarebbe il sostituto naturale di Callejon. Più adatto, in questo senso, il brasiliano Everton, esterno veloce, con grande abilità nel saltare l’uomo e capace di giocare sia a destra che a sinistra.

Il Napoli già avrebbe presentato un’offerta da 25 milioni per il classe ’96 del Gremio, ma forse servirà qualcosa in più per portare il gioiello brasiliano all’ombra del Vesuvio.