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La parola “Ok” appariva la prima volta sui giornali il 23 marzo 1839

Il 23 marzo del 1839 sul giornale “The Boston Post” comparve la famosa sigla usata per esprimere consenso ed ormai presente in tutte le lingue del mondo. Secondo l’opinione più diffusa “Ok” deriverebbe dalla lingua inglese ovvero da “all correct” cioè “tutto giusto”.

“Ok”: le ipotesi

In realtà ci sono moltissime ipotesi sulle origini di questa sigla. Potrebbe derivare anche dalla lingua russa, ovvero dal termine “очень хорошо” (trascrizione fonetica: ochen’ khorosho).

Si tratta del grido che gli scaricatori del porto ucraino di Odessa urlavano agli equipaggi delle navi di tutto il mondo per indicare “molto bene”, ovvero che avevano stivato o scaricato correttamente il carico. Questa ipotesi quindi avvalora una diffusione del termine “via mare”.

Potrebbe derivare anche dalla lingua greca. “Όλα Καλά “(trascrizione fonetica: ola kalà), che significa “tutto bene“. C’è anche chi sostiene che i militari statunitensi, al termine delle battaglie, facevano un giro di perlustrazione per contare e recuperare i soldati morti.

In seguito scrivevano su una bandiera il numero dei morti seguito dalla lettera “K” di killed, in inglese “uccisi”. Quando non vi erano vittime allora scrivevano “0 K”, che graficamente assomiglia molto alla sigla “Ok”.

Il termine nelle lingue antiche

Parlando in termini di lingue antiche, sono molti quelli che sostengono derivi dal latino “Hoc est” ovvero “è così“. Anche i nativi americani come i sioux e i choctaw usavano parole come “hoka hey” per dire “va bene“. In antico provenzale “oc” significa ““. In gaelico invece “och aye” esprimeva consenso.

Probabilmente gli irlandesi portarono il termine negli Stati Uniti nel corso della grande immigrazione dell’America tra fine ‘800 ed inizio ‘900.

Per quanto riguarda il nostro paese, il termine “Ok” si è diffuso relativamente tardi, più precisamente nel 1943 quando gli alleati statunitensi sbarcarono in Sicilia per liberare l’Italia dal fascismo. Il termine però si è diffuso realmente solo con l’arrivo degli anni ’70, quando iniziava a comparire nelle canzoni inglesi ascoltate in Italia grazie alla radio.

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.