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“Isole d’istanti” al Teatro Povero di Monticchiello

Nella provincia di Siena, Monticchiello rappresenta il classico borgo medievale immerso nella campagna. I suoi abitanti, ogni estate (da ben 54 anni), s’impegnano nella riuscita dello spettacolo teatrale che ideano con l’intenzione di far emergere le loro radici, unendo i problemi del presente al passato.

Il Teatro Povero è un progetto sociale e culturale che nasce successivamente ad una profonda crisi collegata all’eclissi della mezzadria, sistema economico utilizzato – in quelle terre – da secoli. Il lavoro e le tradizioni vengono trascinati in quest’oblio e la popolazione si dimezza. Coloro che scelgono di rimanere, cercano di opporsi alla crisi utilizzando la recitazione come mezzo per favorire una ricostruzione collettiva del senso delle proprie vite.

L’idea fondante è quella di creare un “teatro in piazza”, utilizzando una metodologia di costruzione drammaturgica particolare come quella partecipata. Un’altra forte innovazione consiste nel coinvolgere persone comuni e non attori professionisti.

Dopo un periodo così particolare come quello appena trascorso, l’argomento sul quale incentrare il nuovo autodramma sperimentale “Isole d’istanti” non poteva che riguardare la situazione di reclusione ed isolamento. La storia si sviluppa intorno ad alcuni concetti fondamentali, come quello secondo il quale “isolati non si esiste più“; la comunità fa sentire al sicuro.

Osservando il pubblico si può subito notare un cambiamento notevole nelle condizioni proposte per assistere al racconto, poiché si deve ricorrere al distanziamento e all’utilizzo di mascherine per poter garantire la protezione individuale e rendere possibile la riuscita del progetto sociale. Organizzati in piccoli gruppi, gli spettatori affrontano un percorso tra angoli e piazzette del paese. La formula di quest’anno, dunque, è inedita e viene “messo in scena” un percorso itinerante.

Le repliche avranno luogo fino al 23 agosto e vedranno protagonisti, come consuetudine, gli abitanti di Monticchiello.

Isole d’istanti“, il titolo scelto con cura, rappresenta un gioco di parole. Siamo stati sbalzati in una condizione inedita, ai tempi della globalizzazione che favorisce l’iperconnessione, ritrovandoci distanti. Questa situazione difficile, seppur colma di paura, ha permesso che si acuissero i pensieri, portandoci verso una riflessione continua che, normalmente, non accogliamo poiché travolti dalla quotidianità.