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Il mio Inferno: Dante in mostra a Napoli

“Il mio Inferno. Dante profeta di speranza” rappresenta un’avanguardia nella reinterpretazione dell’opera del sommo poeta, come un ponte tra le generazioni per stimolare nei giovani un interesse autentico e una riflessione profonda, anche attraverso un approccio multimediale e immersivo.

L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’Associazione Rivela di Verona, il saggista Franco Nembrini e l’illustratore Gabriele Dell’Otto (noto per il suo lavoro con la Marvel), propone un viaggio attraverso i 34 canti dell’Inferno dantesco, ripercorrendo la discesa di Dante nell’Inferno, dalla “selva oscura” all’incontro con Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Cerbero e Lucifero.

Un viaggio tra i gironi danteschi, pensato per i giovani e che coinvolge i giovani. “Dante profeta di speranza non vuole essere l’ennesima mostra dotta o divulgativa su Dante Alighieri.

Quando l’abbiamo immaginata avevamo ben chiaro lo scopo: fare in modo che i giovani si accostassero con passione alla lettura della Divina Commedia, trovando in essa un contributo fondamentale alla loro crescita umana e spirituale”.

   “Vale la pena fare la fatica di leggere Dante? – si chiede Nembrini – Vale la pena se si parla con Dante, cioè se si entra nella letteratura con le proprie domande, i propri drammi, il proprio interesse per la vita. Allora, improvvisamente, Dante parlerà. Parlerà al nostro cuore, alla nostra intelligenza, al nostro desiderio; ed è un dialogo che una volta cominciato non finirà più”.

La domanda e la risposta del saggista Franco Nembrini trovano riscontro nella modalità di organizzazione della mostra.

Si tratta infatti di un percorso guidato, in cui a fare da ciceroni saranno circa 100 ragazzi e ragazze del triennio delle scuole superiori napoletane.

Hanno aderito alla proposta molte studentesse e studenti dai licei Margherita di Savoia, Sacro Cuore e Vittorio Emanuele II – Garibaldi, altri ancora attraverso associazioni, parrocchie e centri culturali: i giovani assumeranno dunque il ruolo di guida culturale durante la mostra.

Preparati attraverso un percorso formativo, inserito a pieno titolo nei Percorsi di Competenze Trasversali per l’Orientamento (PCTO) delle scuole superiori, i ragazzi hanno seguito lezioni tenute in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, Dipartimento di studi Umanistici e gruppo di ricerca di Naples Dante Project (info: www.dante.unina.it).

Hanno dato il patrocinio all’iniziativa: Regione Campania, Comune di Napoli, Comune di Battipaglia, Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Ufficio Scolastico Regionale della Campania, Arcidiocesi di Napoli, Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, Diesse Campania, UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), CONSVIP, Love studio, Forum per le Associazioni Familiari della Campania e Forum dei giovani di Battipaglia.

Concluso il percorso napoletano, la Mostra farà tappa a Battipaglia dal 23 aprile al 3 maggio.

Un ricco programma di illustrazioni, ma anche un itinerario multisensoriale fatto di proiezioni d’immagini, video e suoni.

E la definizione di Dante quale “profeta di speranza” annuncia subito che, qualsiasi sia l’Inferno che si attraversa, è sempre possibile uscire “a riveder le stelle”.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.