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Il ministro della cultura Franceschini abolisce la legge della censura cinematografica

Ebbene si, dopo tanti anni il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto che abolisce definitivamente la censura cinematografica. Era un provvedimento lungamente atteso, che accantona quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, come ha precisato.

In poche parole “si mette in essere una sorta di autoregolamentazione, saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità afferma il presidente del cinema audiovisivo Nicola Borrelli .

Inoltre,  sempre Borrelli dichiara: “La Commissione verifica la corretta classificazione, proposta dagli operatori nel settore cinematografico.

La censura cinematografica ha una storia antica: è nata quasi contemporaneamente alla diffusione, in Italia, del cinema e precisamente con il Regio Decreto n. 532 del 31 maggio 1914, attraverso cui viene approvato il regolamento per l’esecuzione della Legge Facta. Alcuni autori tentarono una via produttiva indipendente, proprio come Fellini.

Sicuramente è facile notare che da circa il dopoguerra ad oggi è lunga la lista dei film bloccati dalla censura, l’ultima pellicola a subirla è stata nel 2012 Morituris, di Raffaele Picchio. Si tratta di un horror che racconta le violenze perpetrate da un gruppo di gladiatori. Lo Stato, quindi, non deciderà più cosa può essere distribuito nelle sale cinematografiche.

Dunque, dato che Dario Franceschini ha firmato il decreto sull’abolizione della censura cinematografica, questo, per noi tutti, segna inevitabilmente un cambio di passo rispetto al passato, un provvedimento che mira alla libertà e all’emancipazione, insomma, alla piena libertà d’espressione.

Ma spetta alle stesse produzioni fare le verifiche prima di mandarlo in etichetta e in distribuzione, seguendo pari passo tutti i protocolli necessari per poter avere i permessi che occorrono. Un’attenzione particolare sarà sempre rivolta ai minori e alla loro tutela, alle categorie sensibili con disabilità di vario genere e al rispetto per le persone e per gli animali.

Le notizie relative all abolizione della legge che prevede la censura cinematografica sono arrivate da tutt’italia con grande entusiasmo e gioia riguardo la novità. Sembrerebbe infatti che questa decisione lasci ben sperare ad un nuovo inizio verso la libertà mentale senza tabù, con più consapevolezza e comprensione, senza inutili convenzioni spesso limitanti e oppressive.

Anche Totò è stato più volte vittima della censura cinematografica. Ancora, famosissima, è la polemica su “L’ultimo tango a Parigi” ed anche per il celebre “Salò di Pasolini“. Davvero tanti casi famosi di film censurati, oltre quelli citati. Esattamente 274 film italiani, 130 americani e 321 da altri paesi su 34433 lungometraggi sottoposti a censura dal ’44 ad oggi e 10092, ammessi dopo modifiche.

Altri ancora sono: La spiaggia di Alberto Lattuada (1954), persino Totò e Carolina di Monicelli (1955), Rocco e i suoi fratelli, La dolce vita, L’avventura, Dolci inganni, La ragazza in vetrina, Il gobbo, la stessa Dolce vita o La ricotta di Pasolini, senza dimenticare i film hard dell’epoca d’oro.

Ad ogni modo, Franceschini oggi , ha certamente segnato un traguardo che ci proietta in un futuro meno bigotto. Siamo pronti per approvare anche altre leggi anticonformiste??