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Il 5 aprile si festeggia San Vincenzo ‘O Munacone

Il 5 aprile si festeggia San Vincenzo ‘O Munacone, il santo venerato al Rione Sanità. Un rapporto intenso quello dei napoletani con la fede che in questo giorno di aprile, ricordano un santo chiamato con un “simpatico” appellativo espresso proprio in dialetto.  Si tratta di San Vincenzo Ferreri celebrato in particolar modo nella basilica di Santa Maria della Sanità, nata come segno di devozione dei napoletani alla Madonna, conosciuta come la chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone (il monacone). 

Perché si festeggia il 5 aprile?

Il santo è compatrono di Napoli insieme a altri 51 santi e è considerato tra i più miracolosi della chiesa cattolica.

Il 5 aprile la statua del santo viene portata in spalla dalle associazioni cattoliche locali con gli stendardi sciolti sul sagrato della chiesa. A San Vincenzo ‘O Munacone è legata una tradizione importante per Napoli. Nel 1836, i napoletani, infatti, per fermare l’epidemia di colera che stava debellando gran parte della città, decisero di portare in processione il celebre santo spagnolo. Sembrerebbe che proprio grazie all’intercessione di San Vincenzo, celebrato ogni 5 aprile, che l’epidemia di colera cessó. Il contagio si fermò improvvisamente, senza nessuna spiegazione scientifica (almeno per l’epoca).

Ecco perché in questa data la statua del celebre santo viene fatta entrare ed uscire per tre volte di seguito dall’entrata della chiesa, per devozione e come ringraziamento.

Un culto molto sentito dai napoletani che, come sempre si distinguono per la “carnalità” che impiegano in ciascuna cosa in cui si prodigano. Ecco perché San Vincenzo Ferreri, ‘O Munacone non è un santo qualsiasi, ma il Santo per eccellenza, come detto, compatrono della città.

Oggigiorno, in occasione della processione per onorare San Vincenzo, ogni 5 aprile, la Piazza è addobbata a festa, con luminarie colorate e bancarelle.  Lungo il quartiere bambini vestiti di bianco come San Vincenzo e bambine vestite da contadine accompagnano il santo, con i suoni della banda e gli spari dei mortaretti in sottofondo

Ricordiamo inoltre che il santo ha affascinato non solo il popolo napoletano, chi ne celebra il culto religioso con fervore e fede ma anche tanti artisti, pittori, scultori ed intellettuali,  come evidenziano la presenza del polittico del Colantonio dedicato al santo e anche il busto d’argento del 1838, opera di Luigi Capozzi.