Il 4 gennaio la musica napoletana perdeva un artista senza tempo, cantautore amato non solo nella città partenopea, tragicamente stroncato da un infarto.
Pino Daniele morì a soli cinquantanove anni, lasciando tutti senza prole. Un “fulmine a ciel sereno”, che sconvolse tutti.
Daniele diede vita a capolavori della musica napoletana, tra i quali: “Je so’ pazzo”, “‘Na tazzulella ‘e caffè” e soprattutto “Napule è”, un inno dedicato alla sua città, Napoli.
Quelle citate sono solo due delle tante canzoni scritte dal noto cantautore, che ha collaborato con i più importanti musicisti italiani e internazionali, tra i quali Franco Battiato, Pat Metheny, Eric Clapton e Joe Bonamassa.
Ancora oggi la musica di Pino Daniele, un blues in lingua napoletana, riecheggia nei vicoli di Napoli, negli occhi di chi ne parla con affetto misto a malinconia.
La passione di Pino Daniele per la musica emerge sin da piccoli, dopo gli studi di ragioneria, l’artista napoletano imparò a suonare la chitarra da autodidatta. La sua tecnica strumentale e compositiva era influenzata dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, dal chitarrista George Benson e soprattutto dal blues, tra elementi musicali e linguistici diversi tra loro, interpretati con una vena creativa e personale. Il cantautore napoletano venne colpito da un infarto mentre si trovava in campagna, in Toscana, probabile conseguenza del precario stato di salute di Pino Daniele.
Pino Daniele, morto il 4 gennaio del 2015, dichiarò: “Io non sono figlio di Napoli… io mi sento un figlio del Sud, un garibaldino”. Una metafora importante, poiché l’artista in realtà ha lasciato un’impronta che è sempre presente nei cuori di tutti.
I brani di Pino Daniele rappresentano, dei veri e propri spaccati di vita quotidiana, lontani da quanto mostrato da altri artisti (non per questo meno bravi) proiettando la propria discografia verso il futuro e dando importanza all’immagine della città che gli aveva dato i natali.
Ricordiamo che nel 2019 Poste Italiane ha dedicato a Pino Daniele un francobollo appartenente alla serie tematica “Le eccellenze italiane dello spettacolo”.
Dal 12 al 22 gennaio 2015, l’urna con le ceneri di Pino Daniele è stata esposta nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino a Napoli, per far sì che la città potesse rendergli omaggio.
Nonostante la sua morte, Pino Daniele continua ad essere l’icona di Napoli, la sua voce che ancora oggi continua a farsi spazio tra i tanti artisti napoletani, senza mai confondersi.