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Ecate: l’antico culto della dea della magia e della luna calante

Tra le tante divinità dell’antica Grecia nessuna è più oscura, misteriosa e affascinante di Ecate. I tre volti della dea hanno dato vita a numerose testimonianze nel mondo dell’arte, della scultura e della pittura.

Dea della magia, degli incroci, signora delle tenebre e delle creature oscure con le quali si accompagna. Viene spesso raffigurata con demoni di sesso femminile, le Empuse, ed era invocata da chi praticava la magia nera e la negromanzia.

Triva, la dea “trina”

Una divinità differente per definizione, lontana dall’identità lineare che era associata agli altri olimpici. Ecate raccoglie in sé molteplici sfaccettature, come se incarnasse più anime. Protettrice dell’Oikos, ovvero della famiglia, assieme a Zeus, Estia, Hermes e Apollo, era anche la divinità associata ai sortilegi, agli spettri e agli incroci di tre strade. Per tale motivo fu chiamata Trivia dai romani, mentre gli ateniesi la chiamavano Zea. I devoti al culto della dea erano soliti lasciare delle offerte ai margini delle strade come protezione per i viandanti, in particolare lo si faceva l’ultimo giorno di ogni mese, a lei dedicato.

La figura complessa e polimorfa di Ecate ha delle affinità con il concetto trinitario della religione cattolica. La dea ha potere su tre regni, è colei che domina gli uomini, le anime dei morti e i demoni. Per tale motivo viene rappresentata in triplici statue, con delle torce nelle mani, proprio per rimarcare la sua capacità di guidare i vivi e i defunti. Inoltre la natura di Ecate è bi-sessuata, possiede in sé stessa entrambi i semi vitali, per questo controlla anche gli elementi.

Negli scritti post-cristiani degli Oracoli caldaici Ecate era considerata la signora della terra, del mare e cielo, nonché salvatrice, madre degli angeli e anima del mondo cosmico. Probabilmente tale rilevanza è stata ridimensionata dai greci in favore del culto di Zeus.

Il culto di Ecate: un’origine antica

Il mito di Ecate è pre-indoeuropeo ed è presente anche nella religione babilonese, egizia, sumera. La dea aveva un potere soverchiante, che superava di gran lunga quello delle altre divinità greche. Tuttavia la sua storia è stata rivista più volte nel corso dei secoli.

Si credeva che il mondo fosse nato per volontà di una dea generosa ed eterna, il concetto di patriarcato non era ancora stato portato dal pensiero religioso. La dea tendeva a circondarsi di giovani prestanti e di bell’aspetto, con i quali giaceva per appagare le proprie voglie.

Ecate, la rappresentante del potere femminile

Nella Teogonia di Esiodo, quest’ ultimo si pronuncia sulle origini di Ecate e dice che la dea era figlia di Zeus o di Perse e Asteria. Esiodo la descrive come Regina delle Stelle, destinata ad ereditare il trono di Regina del Cielo. Probabilmente la paternità di Zeus aveva la funzione di subordinare l’importanza della dea nella cultura greca al padre celeste.

Anche se ci sono pochi testi che si soffermano sulle origini di Ecate, la sua figura ha vissuto una vera e propria rinascita in tempi recenti per il forte legame con la leggenda delle streghe. Essendo la dea della magia, della luna, votata all’indipendenza e all’auto soddisfazione è diventato un simbolo del potere femminile. Con l’avvento del cristianesimo la figura di Ecate è stata associata a quella del demonio e per tale motivo è stata rigettata. Le donne senza marito, senza vincoli o semplicemente diverse dalla massa erano considerate adoratrici di Ecate e quindi arse vive sul rogo.

Una divinità anticonformista, ambivalente e ammaliante, una delle figure più affascinanti del mondo antico.