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Come cucinare il topinambur: una risorsa da scoprire

Che cos’è il topinambur? Il nome, a primo acchito, potrebbe intimorire chi non conosce bene questo tubero che, difatti, non è ancora molto diffuso in Italia. Il che è davvero un peccato perché le sue proprietà organolettiche lo rendono una vera e propria risorsa! Cucinare il topinambur potrebbe essere un serio alleato per la salute.

Il topinambur è la radice commestibile della pianta “Heliantus tuberosus”, pianta di fine estate dai bellissimi fiori gialli, molto simili a margherite. È una pianta che ama i terreni umidi, quasi infestante, che apprezza particolarmente la vicinanza di corsi d’acqua. La sua origine resta ancora un mistero, anche se l’ipotesi più accreditata è che si sia sviluppata in Nord America e Canada. Il suo nome è frutto di un equivoco: è stata battezzata col nome della tribù brasiliana da cui si pensava provenisse ma questa ipotetica origine, oggigiorno, è stata scartata.

Esistono due varietà di topinambur: la prima, chiamata topinambur bianco precoce, entra in commercio a fine agosto mentre la seconda, chiamata topinambur bordeaux, è in commercio da ottobre alla primavera. Può essere consumato sia cotto che crudo ed ha un sapore delicato, simile a quello del carciofo.

Topinambur, una risorsa: le proprietà organolettiche

Il topinambur è un tubero molto digeribile, adatto ai diabetici, dietetico e privo di colesterolo. Insieme alla patata dolce, al taro e alla manioca fa parte del gruppo dei tuberi della salute.

Il topinambur cotto risulta particolarmente indicato per coloro che necessitano un maggiore apporto di fibre. Mentre, se consumato crudo, scelta consigliata in questo senso, questo tubero può rivelarsi una vera risorsa per l’apporto di vitamine e sali minerali.

Un quantitativo di circa 100g di topinambur contiene infatti ben 429mg di potassio, 4mg di sodio, 4mg di vitamina C, 14mg di calcio e 17mg di magnesio. Inoltre, a tutto ciò si aggiungono piccole quantità di vitamina A, E, manganese, ferro, rame e selenio. 

In ultimo, il topinambur ha un indice glicemico pari a 50, un valore piuttosto basso se consideriamo che quello delle patate è di 117. Le sue caratteristiche hanno portato i nutrizionisti a definirlo un “superfood”.

Come cucinare il topinambur: idee e ricette sfiziose

Come cucinare il topinambur in ricette gustose? Il modo migliore per gustare il topinambur crudo è in insalata. Il suo gusto, a metà tra il carciofo e la patata, si abbina molto bene a noci e arachidi. Proporlo a listarelle sottili insieme con avocado, fagiolini, cipolla rossa, prezzemolo e noci potrebbe essere un’alternativa sfiziosa alla solita insalata. Per una versione meno light e più gustosa, aggiungere anche delle scaglie di parmigiano. 

Il topinambur cotto, invece, di solito si prepara fritto o al forno. Per farlo fritto, basta tagliarlo a fettine sottili dopo averlo lavato ed asciugato accuratamente. Dev’essere, poi, immerso in olio caldo, in una padella dal fondo spesso. Le fettine devono essere girate nel corso della cottura affinché si dorino da entrambi i lati. Infine, ultimata la cottura, vanno poste sulla carta assorbente e salate. Di certo non è la versione più salutare per preparare questo tubero, ma resta un’alternativa meno calorica alle patate. 

Il topinambur al forno può essere condito in ogni modo possibile, a seconda dei gusti. Prima di cuocerlo, sarebbe meglio lasciarlo in ammollo in acqua e limone, affinché non annerisca. Si abbina bene a curcuma, origano, paprika, rosmarino, pepe: c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ad esso possono essere aggiunte altre verdure e poi, semplicemente, si condisce con olio, sale e pepe. Per diventare croccante deve cuocere in forno preriscaldato e ventilato, 30 minuti, a 180°C. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.