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Colesterolo alto, in arrivo due nuovi farmaci

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sofferto o almeno sentito parlare di ipercolesterolemia ovvero colesterolo alto. Che si tratti di scorretta alimentazione, vita sedentaria o familiarità, è fondamentale tenerlo sotto controllo. Livelli alti di colesterolo nel sangue possono portare a malattie cardiovascolari, che sono la causa più comune di morte in Italia. Ma la ricerca farmacologica sta facendo passi da giganti. La Società Italiana di cardiologia ha infatti annunciato che già dal 2021 saranno disponibili in Italia due nuove molecole che permettono di abbassare anche valori molto alti.

Cos’è il colesterolo?

Il colesterolo è un grasso fondamentale che svolge molte funzioni nell’organismo. Viene prodotto dal corpo umano, ma in parte minima è introdotto con la dieta. Questo grasso è un costituente della bile, quindi è utile nella digestione. Inoltre interviene anche nella sintesi della vitamina D (fondamentale per la salute delle ossa). Quando il colesterolo totale è superiore a 220 mg/dl si ha una condizione definita ipercolesterolemia. Questa condizione non dà sintomi, ma è un fattore di rischio per altre malattie come ictus ed infarti.

Il colesterolo buono e cattivo

Il colesterolo viene trasportato nel sangue grazie a delle particolari lipoproteine: le lipoproteine a bassa densità (LDL) o detto anche “cattivo” poiché si può depositare nelle pareti delle arterie; lipoproteine ad alta densità (HDL) o detto anche “buono” perché non provoca alcun danno alle arterie, anzi rimuove il colesterolo dalle pareti dei vasi e lo trasporta al fegato.

Ipercolesterolemia: due nuovi farmaci

Ma quali sono questi due nuovi farmaci? Il primo dovrebbe essere un farmaco basato su piccoli Rna interferenti. Questa molecola dovrebbe determinare la riduzione del 54% di LDL grazie a due iniezioni sottocutanee l’anno e non dovrebbe arrecare alcun effetto collaterale su fegato e reni.
Il secondo è l’acido bempedoico, che riduce di circa il 20% di LDL senza portare dolori muscolari come invece può fare la statina. I due fermaci bloccano la produzione di Pcsk9, una proteina implicata nel trasporto e nella distruzione dei recettori per il colesterolo sulla superficie delle cellule epatiche.

Ridurre la mortalità

Ciro Indolfi, presidente  SIC (Società Italiana Cardiologia) ha detto: “Il colesterolo rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, responsabile di 47.000 decessi l’anno con una spesa sanitaria che arriva a 16 miliardi di euro per costi diretti e indiretti. Tenere più basso il livello di colesterolo ‘cattivo’ fa ridurre i rischi di infarto e ictus e la conseguente mortalità.”

 
Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.