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Alla Nazionale di Napoli per scoprire la Basaglia

A partire da oggi, 13 dicembre, la Sala delle Esposizioni della Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III, presso il Palazzo Reale di Napoli, sarà possibile osservare un itinerario conoscitivo della riforma psichiatrica legge 180, comunemente nota come Legge Basaglia, che il 13 maggio del 1978, rivoluzionò la visione sanitaria delle malattie mentali nel nostro paese.

Gratuitamente, lo spettatore, attraverso fonti d’archivio come articoli di giornali, decreti ministeriali, pubblicazioni scientifiche e un documentario fotografico realizzato tra 1963-1965 , avrà la possibilità di avvicinarsi a quel clima culturale ed anche scientifico che cambiò la prospettiva della diversità e della malattia mentale in Italia, con l’abolizione dei manicomi, una variazione del metodo medico-scientifico per la cura e le denunzie svolte per l’attuazione della riforma .

Ricostruendo gli effetti e lo spaccato creatosi nella società campana, verrà riproposta la comunità terapeutica di Salerno e le innumerevoli denunce fatte da un altro pioniere nelle malattie psichiatriche, il dott. Sergio Piro, secondo solo all’esperienza di Gorizia svolta dal dott. Franco Basaglia, promotore della riforma della legge 180 e le lotte e le denunce del giornalista de Il Mattino, Ciro Paglia svolse durante gli anni antecedenti e successivi della Basaglia, soprattutto in merito ai limiti concreti della svolta riforma.

L’attualità di una mostra, ad un quarantennio dell’andata in vigore della legge è consona per la riscoperta del processo di riforma, che attraversa gli anni del Boom economico e quelli di Piombo, soprattutto in merito a tematiche hanno stravolto la tradizionale visione arcaica italiana e che ha portato esiti sul piano sociale come l’allargamento del welfare, lo statuto dei lavoratori, il referendum e la legge sul divorzio, di cui la legge Basaglia rientra con successo.

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Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."