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Voucher connettività: requisiti e caratteristiche

Voucher connettività è un’agevolazione che lo stato mette a disposizione per favorire la diffusione della banda larga in Italia e anche per potenziare l’accesso ai servizi digitali, spesso lenti.  In una prima fase era destinato alle famiglie meno abbienti, poi a imprese e possessori di Partita Iva, a breve anche a tutte le famiglie che non hanno una connessione o che vogliono un servizio più veloce per le proprie utenze domestiche.

Il voucher inizialmente è stato adottato in piena emergenza covid, preso in considerazione dal Mise, che ne sancì la necessità per motivi di lavoro e studio. 

In un primo momento, il bonus prevedeva un importo di 500 euro per i servizi di connettività ed era rivolto solo alle famiglie che ne necessitavano, tenendo conto della fascia di appartenenza relativa alla compilazione del modello isee.

Il voucher può essere richiesto dai nuclei familiari che non dispongono di una connessione internet a casa, oppure che hanno un collegamento al web lento,  ossia con una velocità inferiora a 30 Mbps. In Italia circa 4 milioni di famiglie navigano con la banda larga di base (velocità inferiore a 30 Mbit/s), che pesano, complessivamente, per circa il 25% del totale.

Ricordiamo che il bonus è erogato solo per sottoscrivere l’offerta più performante disponibile nella propria unità abitativa.

Se il proprio condominio è raggiunto dalla fibra ottica, per esempio, non sarà possibile firmare un contratto per tipologie di connessione meno veloci.

Dal primo marzo 2022 il bonus è stato esteso anche alle piccole e medie imprese, e a quanti posseggono partita IVA, per agevolare il lavoro e soprattutto per velocizzarlo. 

Chiunque ne potrà beneficiare sarà distribuito un solo voucher e l’importo del bonus varia a seconda delle caratteristiche di connettività.