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Villa Avellino di Pozzuoli: storia del parco

Villa Avellino de Gemmis è un grazioso parco, situato a Pozzuoli.

Il parco è pubblico e si trova in una posizione tra il centro storico e l’area residenziale della parte alta di Pozzuoli.

Come è nato questo suggestivo luogo?

Esso nasce come giardino privato della Villa Avellino, costruita per volontà dei principi Colonna di Stigliano, nel 1540.

Poi, per un breve periodo, la struttura è passata nelle mani dei padri Benedettini della Congregazione di Montevergine.

A causa del bradisismo, i padri Benedettini lasciarono Pozzuoli. Inoltre, ci fu la soppressione dell’Ordine e la struttura divenne di proprietà dei duchi di Lusciano.

Essi vendettero la proprietà all’illustre archeologo Francesco Maria Avellino.

Infine, la struttura passò nelle mani del Barone de Gemmis di Terlizzi.

Nel 1980, il giardino  è stato donato al comune di Pozzuoli.

Dunque, oggi è accessibile a tutti.

Nel parco, è possibile osservare una piantagione di agrumi e le importanti tracce romane.

Nella zona nordorientale della Villa, sono situati molti ruderi.

Essi sono i resti di un criptoportico romano, cioè un corridoio o una via di passaggio coperta.

Nella parte est, dopo questi ruderi, si trova una cisterna, denominata “Centocamerelle”.

A tal proposito, si sottolinea che non bisogna confondere quella di Pozzuoli con quella di Bacoli.

Essa è molto grande, infatti occupa quasi l’intero sottosuolo di Via Carmine.

Si ricorda che la cisterna è stata creata in opera reticolata.

Inoltre, essa è ricoperta da un consistente strato di opus signinum, ovvero  un genere di pavimentazione e di rivestimento delle pareti usato dagli antichi per proteggere i muri dall’umidità.

Simbolo importante della Villa Avellino è  la fontana a mascherone, risalente all’età Flavia.

La fontana è di marmo.

Essa fu ritrovata nell’attuale Via Fasano e solo dopo fu sistemata nel parco.

Di recente, anche l’edificio storico è stato restaurata dagli attuali proprietari.