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Vietare il fotoritocco si può? In alcuni stati si

Il fotoritocco è ormai una pratica usatissima in molti settori. Gli stessi social network sono pieni dei così detti filtri per miglio l’aspetto di una persona.

Lo scopo fondamentalmente, dopo in ambito pubblicitario, è semplice… Eliminare eventuali imperfezioni e rendere l’immagine più appetibile.

Nel corso degli anni moltissime sono state le polemiche, soprattutto da parte delle associazioni femministe, in cui si sottolineava come alcune immagini relegavano alle donne (ma anche alcuni uomini, se si pensa a noti brand di biancheria intima e profumi) il compito di apparire e basta. In casi più estremi si è addirittura parlato di mercificazione della donna.

Il problema è poi peggiorato quando fotoritocco e filtri, hanno cominciato a creare dei problemi nelle nuove generazioni. Le giovanissime hanno infatti generato un forte senso di inadeguatezza verso la propria immagine, specie se messa a confronto con i modelli proposti. L’allarme lanciato nel nostro paese, da diversi studi, stima ad oltre il 13% la percentuale di ragazzi, in età compresa tra i 12 e i 19 anni, che non accade se stessi e non saprebbero ormai fare a meno dei filtri fotografici per accettare la propria immagine.

Che dire poi delle personalità più fragili, che cercando di emulare il personaggio do turno, cadano nel baratro di malattie ben più gravi come i disturbi alimentari.

Negli ultimi mesi alcuni marchi avevano già adottato campagne pubblicitarie meno “spinte” sul fattore estetico invitando le ragazze ad amarsi per quello che sono.

Il gesto più “estremo” arriva però dalla fredda Norvegia.

La Norvegia, infatti, con una legge ha reso illegale la condivisione di foto promozionali online senza dichiarare la presenza di ritocchi. Il provvedimento  coinvolgerà sia gli influencer che gli inserzionisti, e più in generale chiunque si occupi della pubblicazione di immagini pubblicitarie sui social network.

Lo scopo? Beh, chiaramente è quello di contrastare gli standard di bellezza irrealistici  trasmessi

Kjell Ingolf Ropstad, ministro della Famiglia nonché colui che ha presentato la modifica di legge al parlamento, ammette che non sarà certo un avviso a contrastare l’influenza che i social hanno sui bambini e gli adolescenti. Tuttavia, ritiene anche che obbligare a segnalare i fotoritocchi possa essere di grande aiuto.

La maggior parte degli influencer norvegesi ha accolto positivamente la modifica di legge in fase di approvazione.