Ha dell’incredibile ciò che è successo e che state per vedere. Un episodio gravissimo, che al di là di tutto macchia ciò che per sportivi, tifosi e famiglie è il gioco più bello del mondo. L’episodio, avvenuto all’esterno dello stadio Guimareas nel nord del Portogallo, mostra un agente di Polizia che prende a manganellate un tifoso del Benfica, il tutto davanti allo sguardo terrorizzato del figlio di appena 9 anni e allontanato da fratello, nonno e papà malmenato.
Doveva essere un giorno di festa per tutti, visto il freschissimo scudetto conquistato dal Benfica, ma l’episodio ha spostato l’attenzione provocando scandalo e urtando la sensibilità dell’intero paese. Il filmato, immortalato da tante telecamere all’esterno dell’impianto, sta scatenando ondate di proteste contro la Polizia e l’immediata inchiesta da parte della magistratura per abuso di potere nei confronti del vice commissario.
LA VICENDA – Jose Magalhaes, tifoso del Benfica, si trovava allo stadio Guimareas con i due figli e il padre. Il video mostra il tifoso mentre parla con il poliziotto in modo animato, portando con ogni probabilità la discussione a degenerare con la conseguente reazione da parte dell’agente che prima lo getta per terra, poi spintona l’anziano padre che cerca di intervenire in suo aiuto. Da quel momento il parapiglia coinvolge altri agenti.
Ma la gravità dell’episodio sta tutto negli occhi impauriti del figlio di 9 anni, che piangendo gridava “Papà!” Papà!”, mentre un altro poliziotto teneva a terra l’altro figlio e un altro il nonno lontano. La gravità di un episodio che poteva essere gestito diversamente vista la presenza dei minori che, certamente, resteranno traumatizzati dall’aver visto padre e nonno maltrattati con improvvisa durezza.
LA TESTIMONIANZA – Il giorno successivo, il tifoso aggredito ha voluto raccontare ai giornalisti la sua versione dei fatti. L’agente, spiega il tifoso, lo stava rimproverato per aver portato i due figli allo stadio nonostante il rischio di scontri tra le due tifoserie opposte. Jose Magalhaes, dal canto suo, ha risposto che la polizia avrebbe dovuto preoccuparsi di garantire la sicurezza delle persone nello stadio, provocando di conseguenza la sua dura reazione. Al contempo, il tifoso ha elogiato gli agenti per avergli permesso di uscire prima dall’impianto per evitare di restare coinvolto negli scontri. Il vice commissario, invece, ha raccontato di essere stato insultato e sputato dal tifoso, negando tutto con forza e decidendo di agire per vie legali: “Non no né insultato né sputato addosso a qualcuno. All’inizio era tutto normale, anzi quasi amichevole, ed avevo detto di essere con i miei figli ed il loro nonno. Non posso fare finta di niente davanti a questa ingiustizia”, ha affermato Magalhaes. Ma il video ha comunque fatto il giro del web, provocando indignazione e dibattiti su tutti i social. Riflettori accesi su un episodio di violenza che certamente non promuove il calcio come un evento per famiglie.
Il Benfica, per risolvere questa vicenda, ha fatto sapere di voler invitare Magalhaes allo stadio per l’ultima partita dell’anno, concedendo ai figli di scendere in campo con i calciatori per festeggiare l’assegnazione del trofeo della Liga Portuguesa. Lo stesso club ha mostrato il pugno duro con parte della sua tifoseria, colpevole di aver bersagliato le forze dell’ordine con lanci di pietre e bottiglie durante i festeggiamenti. Gli stessi episodi si sono estesi anche nel centro di Lisbona, costringendo la polizia a presidiare le strade in assetto antisommossa.
Il video mostra attimi forti e di violenza sconsigliati alla visione di chi è sensibile e preferisce pensare al calcio e a tutti gli eventi sportivi come momenti speciali e sereni di aggregazione, educazione e divertimento.