Il 27 aprile il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato, a bordo della nave “San Giusto” al largo del Canale di Sicilia, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e l’Alto Rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. Gli interventi e le politiche sull’immigrazione nel Mediterraneo sono stati al centro della visita.

Ban Ki-moon ha ribadito, nel corso dell’incontro, che una sola deve essere al momento la priorità all’interno del Mediterraneo: salvare vite umane e non far guerra agli scafisti. Questo è stato il senso politico della missione in Italia del segretario generale delle Nazioni Unite.
Il Premier italiano, invece, ha continuato ad affermare che la priorità assoluta, oltre a salvare vite umane, deve essere: “fermare i trafficanti di esseri umani per evitare una catastrofe umanitaria”. Per poter perseguire questo obiettivo è essenziale il sostegno e il supporto delle Nazioni Unite.
Renzi ha sottolineato, probabilmente come ultimo tentativo di adulazione e persuasione, come: “prima l’Italia era sola a fronteggiare questo tema, ora l’intera comunità internazionale è consapevole che si tratta di un problema globale e non di una questione che riguarda un Paese”.
Riguardo l’incontro, il portavoce dell’Onuha riportato: “Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha discusso con il premier Matteo Renzi e l’Alto rappresentante Ue Mogherini le sue preoccupazioni sulla situazione degli immigrati nel Mediterraneo” e sottolineato che “le autorità devono focalizzarsi sul salvataggio delle loro vite”.
In questo modo il segretario generale dell’Onu ha chiarito che non rilascerà alcun via libera alla richiesta di Roma di guidare un’ operazione militare anti-scafisti nel Mediterraneo. Ma a conclusione del vertice ha lasciato una speranza all’Italia e all’Europa: “Come Onu siamo pronti a lavorare con voi. Dobbiamo fermare e prevenire i trafficanti criminali”.

Importanza di questo vertice
Incontrare il diplomatico coreano e ottenere il suo supporto è importantissimo. Dopo il Sì al piano dell’Unione europea per salvare il mediterraneo, c’è bisogno dell’appoggio dell’Onu per identificare e distruggere i barconi prima che siano usati dai trafficanti. in questo senso il via libera dell’ONU è essenziale per l’effettiva applicazione del piano.