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domenica, 4 Giugno 2023

Vertice Asem: nessun accordo sull’Ucraina

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Erminia Voccia
Erminia Vocciahttps://www.21secolo.news
Ha conseguito la laurea magistrale in “Relazioni Internazionali” presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, si interessa di politica mondiale e di temi legati al rispetto dei diritti umani. Ama leggere, viaggiare e conoscere culture diverse. Crede nell’ informazione come servizio per un mondo meno distratto e più consapevole.

Si è aperto ieri, giovedì 16 ottobre a Milano, il decimo meeting tra i Paesi europei  e quelli asiatici, noto con il nome di vertice Asem. In due giorni di incontri, i leader politici di 53 Paesi si sono confrontati su questioni di reciproco interesse, che investono l’ambito politico, diplomatico, economico e culturale. Al vertice, che si riunisce ogni due anni, alternativamente in Europa o in Asia, hanno partecipato le delegazioni di 29 membri dell’Ue, più la Svizzera e la Norvegia, e 22 partner asiatici. In questo nuovo ciclo di incontri è stato dato il benvenuto alla Croazia e al Kazakistan, quali cinquantaduesimo e cinquantatreesimo componente Asem.

Partner Asem
Partner Asem

Nel corso della prima sessione plenaria è stata data rilevanza alla cooperazione economica e finanziaria tra Asia ed Europa, alla promozione del commercio multilaterale, alla crescita e all’occupazione. Il tema della seconda sessione ha riguardato le forme di collaborazione e partenariato indirizzate ad una migliore gestione delle questioni globali proprie di un mondo ormai interconnesso. Durante la sessione riservata di questa mattina è stato affrontato il tema della sicurezza, del terrorismo della criminalità transnazionale. Tra le questioni più delicate da affrontare anche la preoccupante situazione ad Hong Kong e il nodo Ucraina. Tra i partecipanti  alla decima riunione Asem anche il comandante delle forze armate tailandesi, Prayuth Chan-ocha, che a maggio si è posto alla guida del Paese con un colpo di mano militare. La Cina il partner più corteggiato.

L’Asem, nato nel 1996, anno in cui si è tenuto il primo summit, è un processo di dialogo informale il cui scopo è quello di rafforzare le relazioni tra l’Asia e e l’Europa. Il primo importante obiettivo dell’Asem é facilitare il dialogo, fungere da laboratorio politico e promuovere una sempre più stretta collaborazione tra i Paesi delle due regioni. Tuttavia, basandosi su negoziati informali, è difficile stabilire il reale contributo dei summit alla risoluzione di una questione in particolare. I risultati degli incontri vengono concretizzati in accordi e intese che prendono luogo in altri contesti. Nel corso del tempo però, sono stati affrontati temi come la minaccia delle armi nucleari, i flussi migratori e gli accordi economici e commerciali . L’Asem rimane una proficua occasione di confronto per sviluppare una visione globale sui temi che interessano l’Europa così come l’Asia.

Logo dell'Asem
Logo dell’Asem

Nessun accordo sulla crisi in Ucraina è stato raggiunto durante i colloqui tra i leader europei e la Russia. Putin è apparso sorridente, nonostante le dichiarazioni ufficiali del Cremlino: “Gli incontri sono stati pieni di disaccordi e incomprensioni”. L’aspettativa era di trovare un’intesa immediata che permettesse di mantenere il fragile cessate il fuoco nell’Est dell’Ucraina e di porre fine alla disputa sui rifornimenti di gas al Paese. Il governo di Kiev e i suoi sostenitori europei accusano la Russia di aver aiutato la rivolta dei separatisti nelle regioni orientali dell’Ucraina, fornendo armi e truppe. Putin rigetta le accuse, ma continua a rivendicare il diritto di salvaguardare gli interessi dei cittadini ucraini di lingua russa. Alla Russia di Putin è stata rivolta nuovamente la richiesta di osservare gli impegni presi con gli Accordi di Minsk, che prevedevano la creazione di una zona demilitarizzata di 30 Km nell’Ucraina orientale. Il summit si conclude perciò con un nulla di fatto sull’Ucraina, per il quale la Merkel accusa senza giri di parole l’atteggiamento poco costruttivo mostrato dal leader del Cremlino.

In pericolo i rifornimenti di gas all’Europa che transitano per l’Ucraina, anche se il presidente russo spera di non doverli ridurre. “Putin non vuole un conflitto congelato e un’Ucraina divisa, ma dovrebbe fare qualcosa per mettere in pratica ciò che è stato concordato” ha affermato il Primo Ministro inglese David Cameron.

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