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Ventunenne gambizzato a Sant’Antimo: tre arresti

Sant’Antimo, una vera e propria spedizione punitiva e di tipo criminale, definita dagli inquirenti un “avvertimento”, ai danni di un ventunenne che purtroppo ha perso entrambe le gambe, amputate per salvargli la vita. 

Sant’Antimo: ventunenne gambizzato, arrestati i tre colpevoli

Dalle ultime indiscrezioni sembrerebbe essere di tipo passionale il movente del raid che lo scorso 20 settembre si è registrato a Sant’Antimo, in provincia di Napoli; è quanto hanno evidenziato i carabinieri di Giugliano,  guidati dal Capitano Andrea Coratza.

Gli inquirenti che indagano sulla vicenda, ieri 9 ottobre, hanno tratto in arresto, tre persone accusate di tentato omicidio e porto illegale di arma da sparo.

Si tratta di Antonio Sgamato, 26 anni, Antimo Belardo, 28 anni, entrambi di Sant’Antimo, e Raffaele Chiacchio, 19 anni, di Grumo Nevano, in provincia di Napoli.

Secondo la dinamica ricostruita dagli inquirenti, i tre giovani, di cui uno appena diciannovenne, il 20 settembre scorso, avrebbero ferito, in viale Europa, la povera vittima, colpendola ripetutamente alla testa col calcio di una pistola, calibro nove e ferendolo all’inguine e alle gambe, probabilmente con due armi diverse.

La ricostruzione della dinamica

Quella sera, la vittima, era alla guida della propria vettura, quando improvvisamente fu affiancata da un’altra automobile con a bordo alcuni giovani, che lo costrinsero a fermarsi per poi aggredirlo violentemente.

Il ventunenne, in gravissime condizioni fu trasportato in ospedale. 

Una vicenda che apparentemente sembrava esser nata per questioni di viabilità, in realtà è stata definita dai carabinieri, una vera e propria spedizione punitiva, un avvertimento al giovane ragazzo colpito più volte e con diversi colpi di pistola, probabilmente di vario calibro.

A tal proposito, infatti, secondo quanto si apprende, sembrerebbe che il ventunenne avesse chiesto ai tre giovani di non importunare la propria fidanzata. Di lì a poco, l’aggressione.

Sono stati necessari venti giorni di indagini serrate per raccogliere tutte le informazioni utili affinché si arrivasse ai colpevoli. 

Sin da subito la famiglia della vittima, che ricordiamo, purtroppo ha perso entrambi gli arti inferiori, aveva chiesto agli inquirenti di non fermare le indagini e di trovare i colpevoli. Fortunatamente, grazie alle immediate attività investigative, rinforzate anche da una minuziosa analisi delle fonti di prova raccolte, i tre colpevoli sono stati fermati ed arrestati.