Vediamoci chiaro: cosa ha detto Jovanotti sul lavoro “gratis”?

L’Università di Firenze ieri ha ospitato Jovanotti per dialogare su come l’Italia sta cambiando, il mondo del lavoro si sta evolvendo e per discutere sull’importanza formativa della scuola. Dopo l’incontro, nel corso del pomeriggio, è subito polemica. Alcuni giornali hanno sollevato un polverone per alcune dichiarazioni espresse dall’artista riguardo il “lavoro gratis”.
Molte testate, infatti, suppongono che il “ragazzo fortunato” abbia sostenuto che è giusto lavorar gratis se serve per far esperienza e il web si è indignato, infuriato, come solo il web sa fare: offendendo, denigrando, magari senza leggere cosa è stato detto. Così sulla pagina ufficiale dell’artista compare un messaggio:
“Ora va bene tutto, ma io di passare come quello che oggi avrebbe detto che è giusto lavorare gratis non ne ho nessuna intenzione, per il semplice fatto che non l’ho detto e non lo penso”.
Infatti, guardando il video è possibile rendersi conto e valutare le parole dell’artista, che sono le seguenti:
“Ultimamente ho partecipato a diversi festival in America con la mia musica e vedevo tantissimi ragazzi che lavoravano. Ad un certo punto ho chiesto: scusate, ma questi chi li paga? Mi hanno risposto: sono volontari, per tre giorni partecipano a questi festival. Ma questa è un’industria non è beneficenza, perchè accettano? Fanno un’esperienza, stanno a contatto con la musica, con gli artisti. Ma la domanda rimane: che significa fare un lavoro gratis? Perchè accettano? Significa che hanno partecipato ad una cosa. Così mi sono ricordato che quando ero ragazzo anche io lavoravo gratis alle sagre e mi divertivo come un pazzo. Imparavo ad essere gentile con le persone, se mi avessero detto non lo fare, vai in colonia, sarebbe stato peggio. Ma per me quel volontariato lì era una festa anche se lavoravo alla sagra della ranocchia…Mi dava qualcosa”. (1h:25m)
Guardando il video è possibile notare come lo stesso Jovanotti sia perplesso nel raccontare di queste realtà, che piacciano o meno, estistono.