Dal 5 all’8 dicembre al Teatro Nuovo di Napoli si ritorna al 1890 con “Il Varietà: dalla Belle Époque al Varieté!”. Lo spettacolo, presentato dalla Compagnia degli Ipocriti con la regia di Ernesto Lama, è composto in sketch, poesie e canzoni di autori vari, in un percorso storico-culturale-artistico centenario, ricco di eventi, innovazioni e cambiamenti.
Il risultato che andrà in scena è il frutto di un impegnativo lavoro di gruppo che sintetizza le molteplici sinergie artistiche in un’opera entusiasmante, divertente, comica, che in quasi 100 anni ha trasformato la società da cima a fondo. Linguaggi contaminati, parole, musica, canto, sfumature, sentimenti, saranno tutti elementi che renderanno ampiamente l’idea di questa grande “varietà” nella trasformazione. Protagonisti dello sceneggiato, belli e brutti, positivi e negativi, saranno le macchiette, le sciantose, le dive, i trasformisti, gli attori e le attrici che mostreranno tutta la straordinaria bellezza del Varietà.
Durante lo spettacolo, come filo conduttore, verranno ricordati e approfonditi gli autori più rappresentativi che dal 1890 danno vita al Varietà: Libero Bovio, scrittore e giornalista; Gustavo De Marco, comico; Leopoldo Frengoli, trasformista; Armando Gill, chansonnier; Nicola Maldacea, macchiettista; Filippo Tommaso Marinetti, futurista; E.A.Mario, compositore; Eugène Ionesco e il teatro dell’assurdo; Eduardo Migliaccio, il re del varietà in arte Farfariello; Gilda Mignonette, sciantosa; Eduardo Nicolardi, poeta; Bella Otero, stella del cinema; Ettore Petrolini, inventore della “parodia”; Ria Rosa, “diva eccentrica”; Gioacchino Rossini, musicista; Ernesto Tagliaferri, autore; Trilussa, poeta romano; i commediografi Raffaele Viviani ed Eduardo De Filippo, di cui ricorrono 30 anni dalla morte.
Il cast: Maria Adamo, Cinzia Annunziata, Stefano Ariota, Andrea Avagliano, Marianita Carfora, Germano CIaravola, Leda Conti, Angela Rosa D’Auria, Sergio Del Prete, Simona Esposito, Vincenzo Esposito, Valeria Frallicciardi, Raffaello Gaggio, Martina Giordano, Vincenzo Iengo, Lorena Leone, Nuvoletta Lucarelli, Andrea Martorano, Gioia Miale, Laura Pagliara, Mariateresa Passarelli, Fabio Pezzurro, Francesco Rivieccio, Roberta Rosignoli, Edoardo Sorgente, Laura Tramontano, Carlo Vannini, Fabrizio Vicinanza, Monica Zuccaro.
Musiche dal vivo: Giuseppe Di Capua (piano), Aniello Palomba (chitarra), Eduardo Robbio (mandolino), Riccardo Schmitt (batteria), Luigi Sigillo (contrabbasso). Coreografie: Carlotta Bruni. Canto: Salvatore Cardone. Costumi: Francesca Balzano, Violetta Di Costanzo, Nunzia Russo.
L’opera teatrale è il risultato di un laboratorio che si è proposto come un’esperienza formativa lunga e articolata in quattro settimane di lavoro con incontri, testimonianze, lezioni di canto, coreografie, recitazione e prove finalizzate alla sua messa in scena.
A tal proposito, il regista Ernesto Lama descrive il percorso artistico intrapreso: Si è partiti dalla Belle Époque e si è arrivati ai giorni nostri, cento e più anni di Varietà, che si nutre di attualità veloce e si propone di distrarre e divertire il pubblico con effetti di comicità e stupore immaginativo. Si è percorso tutta la gamma della stupidaggine, dell’imbecillità, della balordaggine e dell’assurdità che spingono l’intelligenza fino all’orlo del baratro della pazzia. Tutto ciò è ossigeno puro per il cervello, attraverso il semplice meccanismo del riso e del sorriso. Tutto è sintesi del Futurismo, che dal passato ci permette di riusare, riattualizzando i suoi concetti nel presente. Non più prototipi ma la loro stessa scomposizione, utilizzando attraverso le stesse caratteristiche degli attori, caricature possenti, abissi del ridicolo, ironie impalpabili e deliziose. Tutto ciò creando un unico connubio tra gesto, fisicità, canto e parola che sono elementi imprescindibili, di cui il Varietà non può farne a meno.