Nelle scorse ore è stata vandalizzata la cappella dove è sepolto Paolo Avella, meglio conosciuto come Paolino, deceduto a 17 anni per fuggire ad un tentativo di rapina del suo motorino a San Sebastiano a Vesuvio. La tomba del giovane si trova nel cimitero di Pollena Trocchia, dove risiede la sua famiglia, e nella mattinata di ieri è stata trovata a soqquadro. Da quanto ricostruito alcuni malintenzionati si sono introdotti nel cimitero durante la notte, distruggendo il vetro d’ingresso della cappella e facendo razzia degli oggetti personali lasciati in ricordo del ragazzo.
La notizia comunicata dalla Fondazione Polis
La notizia è stata diffusa dalla Fondazione Polis che da tempo si occupa della memoria delle vittime innocenti della criminalità in Campania:
“Purtroppo dobbiamo ancora constatare un atto sacrilego nei confronti della memoria di un giovane vittima innocente della criminalità. Nella notte scorsa qualcuno si è introdotto nel cimitero di Pollena Trocchia devastando la cappella dove riposa Paolino Avella, giovane ucciso nel 2003 a seguito di un tentativo di furto al suo motorino, all’uscita della sua scuola a San Sebastiano al Vesuvio. Ciò che più inquieta è che dalla cappella sono stati sottratti oggetti di poco conto, un fatto che segnalerebbe una vera e propria intenzione profanatoria nei confronti della memoria di Paolino.
Chi era Paolino Avella?
Paolino Avella morì pochi giorni prima di compiere 18 anni a San Sebastiano a Vesuvio. Era il 5 aprile 2003 quando in sella al suo motorino stava tornando a casa da scuola, il liceo “Salvatore Di Giacomo”. Venne improvvisamente avvicinato da un coppia di ladri che voleva sottrargli il mezzo. Uno dei due rapinatori lo colpì con un calcio, facendogli perdere il controllo. L’impatto con l’asfalto fu fatale. La notizia gettò nello sconforto le comunità di San Sebastiano e Pollena Trocchia che ancora oggi lo ricordano ogni 5 aprile.