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Vaccinazione in gravidanza: ecco uno studio che fa crollare le certezze

La vaccinazione anti-covid alle donne in gravidanza ha sollevato diversi interrogativi. Uno studio condotto dalla Northwestern University Feinberg School of Medicine fa crollare tutte le certezze.

Vaccinazione a donne in gravidanza: ecco uno studio che fa crollare le certezze

La vaccinazione anti-Covid somministrata alle donne in gravidanza non è stata associata ad alcun difetto rilevabile nella prole. Crollano le certezze di coloro che ritengono che la vaccinazione induca effetti malevoli al bambino (o al feto).

Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association Pediatrics, condotto dagli scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine, che hanno utilizzato i test a ultrasuoni per considerare la sicurezza dell’immunizzazione durante la gravidanza.

Il team, guidato da Emily Miller, ha esaminato pazienti in gravidanza che non erano state vaccinate per scelta personale o per indicazione del proprio specialista. Allo stesso tempo, gli esperti hanno valutato anche le informazioni associate a donne vaccinate in momenti diversi della gestazione.

“Le donne in dolce attesa – afferma Rachel Ruderman, specializzanda in ostetricia e ginecologia presso la Northwestern University – sono spesso preoccupate che il vaccino possa essere dannoso per il loro bambino. Il nostro studio conferma che l’immunizzazione e’ efficace anche in gravidanza e non è associata al rischio di malformazione”. Gli scienziati hanno considerato anomalie strutturali fetali importanti, come malformazioni cardiache, vertebrali o disfunzioni di organi.

Lo studio: “Prove concrete della sicurezza dell’immunizzazione”

Negli Stati Uniti, riportano gli autori, tra il 3% e il 5% delle nascite sono associate a problematiche di questo tipo, che provocano un aumento della morbilità. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) avevano già rassicurato sull’importanza della vaccinazione e sull’assenza di possibili complicazioni da essa derivanti.

Per questa indagine, gli autori hanno raccolto le cartelle cliniche di una coorte di 3.156 persone che avevano eseguito un’indagine anatomica fetale completa tra marzo e novembre 2021. Tra le partecipanti, l’83,1 per cento aveva ricevuto almeno una dose di vaccino. Il 43,8 % del campione si è vaccinato nel periodo compreso tra un mese prima del concepimento fino alla 14esima settimana.

Stando a quanto emerge dall’indagine, non ci sono associazioni tra la vaccinazione e un aumento del rischio di malformazioni nel bambino. “Nonostante le prove crescenti a favore della sicurezza dell’immunizzazione – afferma Miller – c’è ancora una discreta fascia della popolazione che non si è sottoposta alla vaccinazione. Speriamo che i nostri risultati possano aiutare le future mamme a prendere una decisione informata sulla vaccinazione”.