venerdì 19 Aprile, 2024
9 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Utenti illegali delle Pay tv. Spento il sistema a 1,5 milioni di utenti

Proprio nelle ultime ore la Polizia Postale ha smantellato una complessa rete criminale, che operava sul territorio di ben 18 province su tutto il territorio nazionale. Stiamo parlando di Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Roma, Ancona, Cagliari, Venezia, Firenze e Milano. Al centro dell’operazione la pirateria informatica. Attraverso l’utilizzo di un particolare decoder, comunemente chiamato pezzotto, gli utenti possono vedere i contenuti della Pay tv come Sky, Dazn, Netflix e Infinity ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello degli abbonamenti originali. Sarebbero circa 1,5 milioni gli utenti su tutto il territorio nazionale.

Indagini sul pezzotto partite a Catania

Tutto è partito dalla Procura distrettuale di Catania che ha coordinato indagini approfondite sulla pirateria audiovisiva allo scopo di contrastare il fenomeno delle IP TV illegali. La Polizia postale aveva infatti segnalato l’esistenza di una grossa infrastruttura tecnologica che permetteva la visione illegale di contenuti della Pay Tv. Grazie alle indagini, i poliziotti hanno trovato la sorgente da cui partiva il segnale piratato.

Il pezzotto: 45 indagati

Stiamo parlando di ben 45 indagati con l’accusa di associazione a delinquere, frode informatica, abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette da diritti d’autore. La centrale di questa organizzazione si trovava in realtà a Messina. Il sequestro degli apparecchi informatici hanno permesso le indagini. E’ emerso che ben l’80% del flusso illegale IPTV in Italia provenisse proprio da lì.

Il pezzotto: come funziona

L’illecito avveniva in questo modo. I contenuti protetti dal copyright venivano prima acquistati lecitamente dalle sorgenti, e poi successivamente, venivano trasformati in dati informatici e convogliati in particolari flussi audio/video. I dati venivano trasmessi agli utenti attraverso un particolare decoder, comunemente chiamato pezzotto.

La promozione sui social network

La polizia postale ha scovato la presenza su vari social network ed alcuni servizi di messaggistica come Telegram dei profili che pubblicizzavano la vendita di accessi per lo streaming illegale. Nelle abitazioni degli indagati oltre la Polizia ha sequestrato numeroso materiale informatico e dispositivi illegali, ma anche tantissimo denaro in contante. Si parlerebbe di decine di migliaia di euro, ritenute guadagno dell’attività illecita.

 

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.