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USIP: Si vergogni chi offende indiscriminatamente le Forze di Polizia

USIP: Si vergogni chi offende indiscriminatamente le Forze di Polizia. “Il nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma l’illusione della conoscenza”.
(Stephen Hawking)

L’ammissione di ignoranza è il primo passo per la conoscenza, un concetto, quest’ultimo, che risale sin dai tempi dell’antica Grecia, basti pensare al famoso “So di non sapere” di Socrate per comprendere che la docta ignorantia è il primo passo per la vera conoscenza, perché solo quando si conosce veramente si possono esprimere giudizi che rispondano a criteri oggettivi, che mettano in luce verità oggettive e non false e strumentali.
A volte viene però il dubbio che certi personaggi, presi dalla loro presunzione di sapere ogni cosa, più che mettere in luce la verità oggettiva delle cose, generalizzano una loro presunta verità, probabilmente anche in modo strumentale, andando a ledere la dignità professionale di donne e uomini, di lavoratrici e lavoratori, che hanno nella competenza il fulcrum della propria attività.
Purtroppo quanto sopra evidenziato è accaduto nella trasmissione televisiva di Rai due “Ore 14” andata in onda il 2 maggio u.s., allorquando il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, nel commentare un fatto di cronaca giudiziaria, ha sottolineato che i poliziotti e i carabinieri non hanno la cultura sufficiente a rappresentare un quadro sostanzialmente chiaro nei rapporti che inviano alla Magistratura.
Parole molto gravi che stigmatizziamo con tutta la nostra forza, probabilmente il direttore Perrino “NON HA CONOSCENZA” che le Forze dell’Ordine negli ultimi anni hanno raggiunto un livello tale di competenza da essere presi anche come esempio dalle Forze di Polizia estere, forse il direttore Perrino “NON HA CONOSCENZA” del fatto che tantissimi appartenenti alle Forze di Polizia sono in possesso della laurea, a volte anche con due lauree e master universitario, forse il direttore Perrino “NON HA CONOSCENZA” che gli appartenenti alle Forze di Polizia, oltre al possesso di titoli di studio di carattere personale, durante la propria carriera vengono preparati con corsi ad hoc per essere impiegati in specifici ambiti professionali, insomma parlare e sentenziare, denigrando chi ogni giorno mette a repentaglio la propria incolumità per il bene della collettività, fa veramente male.
Invero assistiamo ultimamente a “fantastici” personaggi, fior di giornalisti o di qualsiasi altro ambito professionale, che pur di far parlare di se, e delle loro presunte conoscenze, si dilettano a fare talk show televisivo denigratorio, e soprattutto fuorviante della vera verità dei fatti, lanciandosi in pericolose generalizzazioni che non fanno altro che buttare discredito nei confronti di chi ogni giorno con vera competenza porta avanti delicatissime indagini che richiedono grande preparazione e obiettività dei fatti.
Un vero intellettuale del secolo scorso, Antonio Gramsci, disse che “ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli esseri”, ecco sulla scorta di quanto affermato da un vero

intellettuale, non certo del genere televisivi attuali, ci piacerebbe che certi personaggi prima di dare sfogo ai loro inutili commenti offensivi, agissero quotidianamente con la stessa cultura e con la stessa obiettività delle donne e degli uomini delle Forze di Polizia.
E per concludere, al direttore Perrino vorremmo anche ricordare una celebre frase di un suo più noto collega giornalista, Roberto Gervaso, “Di quante Cose che non conosco ho parlato. E con che competenza”.
Ecco, prima di lasciarsi andare a giudizi impropri, bisognerebbe seriamente interrogarsi quale conoscenza reale si ha dei fatti e delle persone, questo sarebbe un modo competente e soprattutto serio a cui tutti quanti dovremmo ispirarci, compreso il direttore Perrino.