Venticinque anni fa, vi fu l’arresto del più grande hacker. Si tratta di Kevin Mittnick, all’epoca, conosciuto come un semplice trentenne appassionato d’informatica.
Sin da bambino, Kevin dimostra una grande passione per il mondo dei computer: a soli tredici anni, commette i suoi primi reati online, come l’addebito della bolletta di un ospedale sul conto di una persona a lui poco gradita.
Durante la sua fase adolescenziale, ne combina di cotte e di crude, arrivando ad essere espulso dalla scuola che frequentava, per essersi infiltrato nei sistemi degli altri istituti.
Ancora giovanissimo, la polizia dispone il primo arresto del giovane, per furto. Mittnick aveva rubato poco prima dei file online.
Una volta rilasciato, Condor (nickname che Kevin comincia a utilizzare) prosegue nell’esecuzione di piccoli crimini sul web, riuscendo a causare danni a colossi tecnologici quali Nokia, Motorola e Nec.
Il suo modus operandi nasceva dalla combinazione della conoscenza di tecniche di hackeraggio unita a una forte predisposizione per l’ingegneria sociale, disciplina di cui poi diverrà grande esperto.
Rintracciare tale individuo diverrà sempre più difficile, risultando impossibile addirittura all’FBI, poiché il giovane Condor riesce a infiltrarsi nei sistemi dell’agenzia investigativa, anticipando le sue mosse.
L’inizio della fine arriva quando un noto operatore nel sistema di sicurezza informatica, Tsutomu Shimomura, stanco dei continui attacchi di Kevin alla sua rete, decide di collaborare con la giustizia.
Dopo quattordici anni di vani tentativi di cattura, finalmente, il 15 febbraio 1995, si procede all’arresto di Condor, senza neppure un processo regolare.
Condannato a cinque anni di carcere, gli sarà poi negato l’accesso a internet per i successivi tre. Terminato il periodo di detenzione, Kevin ne esce uomo.
Oggigiorno è uno dei più grandi pionieri del settore informatico e i servizi della sua società, la Mitnick Security Consulting LLC, sono richiesti in ogni dove.