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Dazi sull’import, preoccupato Consorzio Grana padano

L’economia europea gioca molto sull’export, in particolare su quella riguardante i prodotti tipici ed i marchi registrati. Tra essi spiccano i prodotti italiani ed in particolare il Grana padano, così come gli altri prodotti gastronomici italiani, imbattibili ed inimitabili per quanto ci si possa provare.

Ultimamente il presidente degli Stati Uniti minaccia l’imposizione di pesanti dazi riguardanti l’importazione di prodotti europei, come già avvenuto tempo fa riguardo l’olio extravergine d’oliva.

Ad appoggiare questa idea risulta essere la Wto, organizzazione mondiale del commercio, la quale risulta aver autorizzato gli Stati Uniti a porre dazi su prodotti dell’Unione europea al fine di compensare il danno subito da Boeing per i finanziamenti europei ad Airbus.

Il direttore generale del Consorzio Grana padano, Stefano Berni, lancia l’allarme per cercare di fronteggiare suddetta decisione.

“I corposissimi incrementi di dazi annunciati dal presidente Trump genererebbero nei confronti del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano due pesantissimi risultati: azzerare, o quasi, il nostro export negli Stati Uniti, che oggi sfiora le 400.000 forme anno, e l’annullamento degli introiti, da parte degli americani, visto che l’attuale export paga dazi, non rilevantissimi, ma li paga. Una decisione che si tradurrebbe in un grandissimo regalo di Trump ai produttori di ‘fake’ statunitensi. In altre parole, verrebbe usato lo strumento dei dazi, autorizzato dal Wto, per un generoso regalo ai ‘copioni’ americani delle nostre pregiate Dop casearie. L’effetto in Italia di questo provvedimento, che viene annunciato come imminente, sarebbe devastante perché quelle 400.000 forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, senza più sbocco in America, peserebbero tremendamente sugli altri mercati, a cominciare da quello italiano. Sarebbe un cospicuo danno al sistema lattiero caseario italiano perché circa il 40% del nostro latte è trasformato in Grana Padano e Parmigiano Reggiano e i prezzi dei due prodotti condizionano, anzi trascinano, tutto il prezzo del latte italiano anche quello a destinazioni diverse. Il rischio perciò è grandissimo, ma nonostante ciò ci sembra che le Istituzioni italiane non se ne stiano occupando adeguatamente. Il nostro appello è rivolto soprattutto ai rappresentanti del governo, ai parlamentari nazionali e quelli di Bruxelles, il loro silenzio rischia realmente di tramutarsi in un immenso danno alle due grandi Dop casearie italiane e a tutto il sistema lattiero caseario italiano. Le istituzioni hanno ancora tempo per intervenire, ricordando oltretutto che l’Italia non c’entra nulla con Airbus, sodalizio franco-tedesco-inglese-spagnolo. Se, invece, avverrà quanto minacciato, chiameremo tutti i produttori di latte e formaggi italiani a manifestare davanti ai numerosi insediamenti militari statunitensi in Italia, che ospitiamo con grande piacere, a Montichiari, Ghedi, Longare e Vicenza, realtà che sono proprio nel cuore pulsante di casa nostra, la casa Grana Padano, perché se si è amici ci si comporta da amici e non si usa una vicenda aeronautica avulsa dall’Italia per danneggiare il Made in Italy di qualità e favorire le fake statunitensi. Siamo certi che nella protesta si unirebbero a noi moltissimi allevatori italiani, che vedrebbero il loro futuro a rischio se i mega-dazi annunciati ad inizio estate azzerassero l’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano negli Usa”, afferma Berni.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II