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Unità di crisi regionale campana, le ultime decisioni

“Unità di Crisi Regionale per la realizzazione di misure
per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologia da COVID-19.

Decreto P.G.R.C. n°45 del 06.03.2020

+++ COVID-19, NUOVE MISURE PER LA CAMPANIA +++

E’ in programma in queste ore, in sintonia con quanto si sta attuando in altre Regioni (Emilia, Veneto e Friuli), l’adozione di una serie di nuove ordinanze restrittive per incrementare le misure destinate al contrasto all’epidemia da Covid. Si ricorda che nella giornata di ieri è stato fatto invito al Prefetto di Napoli – e di tanto sono stati informati il Ministro per l’Interno e il Ministro della Salute – di procedere all’adozione di misure restrittive nelle aree di maggiore assembramento nel territorio di Napoli e della provincia. Occorre dare priorità al controllo sul lungomare di Napoli e su alcune strade del Centro storico cittadino, dove si sono verificati fenomeni di assembramenti illegali, irresponsabili e pericolosi sotto il profilo sanitario. Si sta decidendo in queste ore l’istituzione di zone rosse nelle città della Campania dove si registra un livello alto di contagi e dove è indispensabile una drastica riduzione della mobilità, in coordinamento con le Prefetture competenti e con i Comuni per garantire l’indispensabile impiego delle Forze dell’Ordine per il controllo sui territori. E’ già cominciata nella seduta dell’Unità di crisi regionale di questa sera e proseguirà domani la verifica e valutazione per alcuni Comuni. Si stanno anche definendo misure di limitazione, per attività commerciali non essenziali, nei fine settimana. Tali decisioni saranno assunte sulla base della valutazione tecnica dell’Unità di crisi regionale e degli epidemiologi che ne fanno parte.

Napoli, 12 novembre 2020″

Questo è il messaggio divulgato dall’Unità di Crisi Regionale per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologia da COVID-19, pubblicato sul sito della regione Campania, oggi al centro dell’attenzione per la questione Covid 19.

Condivisibile la decisione comunicata da parte del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha raccolto anche il consenso governativo, il ministro Francesco Boccia nel corso della videoconferenza Stato-Regioni ha espresso il proprio consenso riguardo l’adesione di misure più rigorose, assicurando il proprio sostegno e la vicinanza governativa, sulla falsariga di quanto avvenuto con Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Il presidente si appresta quindi a creare un’ordinanza in grado di tamponare la situazione critica regionale, grazie a una serie di lockdown territoriali selezionati.

Vincenzo De Luca ha iniziato uno scontro frontale con il governo per evitare una riclassificazione nella scala del rischio, da zona gialla a zona arancione, dopo le rivolte provocate con la propria dichiarazione di voler porre l’intera regione in lockdown.

A scatenare questa situazione di contrapposizione tra governo regionale e centrale è stata una serie di eventi i quali hanno spostato il centro dell’attenzione governativa sulla Campania. Primo tra tutti è stato il caos che ha sconvolto il Cardarelli, dove un paziente infetto è stato ritrovato morto nel bagno del pronto soccorso, portando ad una valutazione più approfondita e particolareggiata della regione.

Quindi, in reazione normale, Vincenzo De Luca, che si disse già precedentemente in grado di risollevare le sorti della propria regione, adesso grida allo scandalo riguardo la sanità campana. Nel corso della riunione con il ministro Francesco Boccia, con le Regioni, i Comuni (Anci), le Province (Upi), il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, Vincenzo De Luca ha protestato apertamente contro la disparità tra la richiesta della sua Regione di 1.400 sanitari, 600 medici e 800 infermieri, la cui richiesta fu effettuata un mese fa, e l’effettivo comparto ricevuto, il quale ammonta a circa sette anestesisti, secondo quanto affermato, ribadendo altresì che la Campania non necessiti di ospedali da campo ma di medici avendo una lacuna nel settore sanitario pari a circa quattordicimila dipendenti.

Il governatore vuole assolutamente evitare la riclassificazione di tutta la regione, che accenderebbe nuovamente la miccia delle proteste cittadine da parte di negozianti e imprenditori.

Ma ogni tentativo del presidente della Campania è stato vano, la regione da domani sarà zona rossa, grazie all’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Questa istituisce due nuove aree rosse (Campania e Toscana) e tre nuove aree arancioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche).

Non si è fatto attendere molto il commento di De Luca, “Noi eravamo per chiudere tutto ad ottobre, per un mese, per avere una operazione di fermo del contagio e che ci avrebbe fatto stare tranquilli a Natale. Da sempre abbiamo avuto una linea di rigore più degli altri, da soli. Il Governo ha fatto un’altra scelta, ha deciso di fare iniziative progressive, di prendere provvedimenti sminuzzati, facendo la scelta della cosiddetta risposta proporzionale, più aumenta contagio più prendiamo provvedimenti. Una scelta totalmente sbagliata, perché il contagio non aumenta in modo lineare, ma esponenziale. Questa scelta del Governo ha fatto perdere due mesi preziosi, nel corso dei quali abbiamo avuto un incremento drammatico di contagi e decessi. Una scelta scriteriata la divisione in zone dell’Italia”, questo è stato il suo commento in diretta Fb, quasi nell’immediato successivo alla decisione.

 

 

 

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II