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UNARMA: viva la memoria del Maresciallo dei Carabinieri Alessandro Caracciolo

UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri, anche quest’anno, in occasione della V edizione della manifestazione, vuole continuare a rendere viva la memoria del Maresciallo dei Carabinieri Alessandro Caracciolo, marito e padre di tre splendide bambine che purtroppo ci ha lasciati troppo presto a causa di una brutta malattia. Sopra è indicato il programma dell’evento del 26 agosto che si terrà a Reggio Calabria, promosso dalla Fondazione Alessandro Caracciolo, nata dal coraggio di Roberta Melidona, moglie di Alessandro, la quale con la forza che contraddistingue le mogli dei carabinieri, non solo si è caricata sulle spalle la responsabilità di colmare il vuoto paterno per le sue tre figlie, ma ha deciso di rendere onore al defunto marito impegnandosi nel sociale, aiutando famiglie e giovani ragazzi con problemi penali a cambiare vita.

Alessandro Caracciolo, Maresciallo dei Carabinieri, centrocampista dal 10 sulla schiena, muore alle soglie dei trentatreanni per un tumore ai polmoni. Sposato con Roberta Melidona, ha lasciato tre figlie, Francesca Maria (4 anni), Gloria (2 anni), Barbara (9 mesi). L’Avvenire di Calabria di domenica 22 aprile 2018 così riporta: “Unanime il riconoscimento della sua testimonianza cristiana. Nel periodo della sua sofferenza così ha scritto: ‘Ogni giorno che passa è una scoperta continua per me… senza questa sofferenza avrei continuato a stare lontano da Lui anche se pensavo fossi vicino… a continuare a vivere la mia vita dell’incertezza presa dalle cose di questo mondo. Ora vedo quello che prima non vedevo!’ “
Alessandro a imitazione di Isacco, non ha esitato a caricarsi la legna per il sacrificio, ha proseguito il cammino “fin lassù”, fino al luogo che Dio aveva indicato, e dopo essere stato legato e deposto sull’altare, con coraggio anche lui ha vissuto l’abbandono fiducioso al Padre e ha esclamato: “Akedà! Legami! Legami forte padre mio, non sia che per paura io resista, e non sia valido il tuo sacrificio”. Questo suo abbandono, questa sua unione con Gesù crocefisso , è una cesta carica di frutti di santità!