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Una nuova sperimentazione contro i sintomi di Covid-19

Una nuova sperimentazione contro i sintomi di Covid-19: parte dall’Asl Napoli 2 la nuova speranza.

La pandemia da Coronavirus tiene il mondo ancora sotto la sua morsa, ma una cura per debellare il virus non è ancora stata trovata.

Si prova però a contrastare  l’insorgere della polmonite interstiziale, causata da Covid-19, che è la causa dei tanti ricoveri in terapia intensiva e nei casi più gravi conduce alla morte.

Dagli ospedali napoletani era partita, già, la sperimentazione con Tocilizumab per contrastare la risposta infiammatoria polmonare determinata dal Coronavirus.

La nuova iniziativa, che parte dagli ospedali di Pozzuoli, Ischia, Frattamaggiore e Giugliano, consiste nel somministrare  l’Eculizumab. In questo caso, però, il farmaco non interviene nella parte finale del processo infiammatorio, ma a monte.

Che cos’è nello specifico l’Eculizumab?

È un anticorpo monoclonale prodotto con la tecnologia del Dna ricombinante e approvato per il trattamento di malattie rare quali ad esempio la sindrome emolitico uremica atipica e l’emoglobinuria parossistica notturna.

Alla somministrazione di questo farmaco si affianca l’utilizzo di  anticoagulanti.

Questo perché, come spiegato dai medici impegnati nella sperimentazione, già dai primi mesi di test su persone affette da Coronavirus, i pazienti, con un’ infezione polmonare meno grave, presentavano resistenze del circolo polmonare elevate, cosa che non accadeva nei pazienti più gravi. Parte da questa intuizione  la scelta di trattare tutti i pazienti con una forte terapia anticoagulante adeguata. L’intuizione  è stata confermata dalle prime autopsie su pazienti Covid-19 effettuate in Emilia-Romagana, dalle quali emerge un diffuso interessamento del sistema circolatorio periferico polmonare e non solo.

L’utilizzo di questo farmaco era già in fase sperimentale a Boston, ma i medici partenopei sono riusciti ad anticipare i colleghi americani avendo l’intuizione degli anticoagulanti. Inoltre, mentre a Boston l’approccio terapeutico, messo a punto lo scorso 11 marzo, è stato effettuato su due pazienti, la nostra realtà sta analizzando una casistica più numerosa. A Napoli, infatti, la terapia si somministra su 20 pazienti, il numero più alto a livello mondiale.

I risultati sono incoraggianti e saranno pubblicati nei prossimi giorni sulle riviste accreditate del settore e porteranno in calce la firma di tre primari dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli: Francesco Diurno, primario di terapia intensiva, Fabio Numis, primario di Medicina d’Urgenza e Gaetano Facchini, primario di Oncologia.

Sino ad oggi due pazienti giovani trattati con l’Eculizumab sono usciti dalla terapia intensiva per essere trasferiti nel reparto di degenza ordinaria. Si lavora in sinergia nei quattro ospedali, impegnati nella sperimentazione mettendo a confronto le proprie multidisciplinarietà  per poter integrare le competenze e le prospettive. Bisogna muoversi con estrema cautela, questo perché tutto in questa patologia è  nuovo per il personale medico e sanitario.

Nella speranza che tutto vada realmente bene e che presto questo brutto periodo l’Italia, così come tutto il mondo, se lo lasci alle spalle, una nuova sperimentazione contro i sintomi di Covid-19 fa si che la Campania si dimostri un’eccellenza ancora una volta.