La città di Tornino è sotto shock per il gesto disperato di una donna di 37 anni, incinta al nono mese. La donna – che lavorava come commercialista ed era molto apprezzata nel suo campo – stava parlando al telefono con una collega quando all’improvviso la sua voce è sparita.
Nessun suono, non ha nemmeno chiuso la telefonata: ha spalancato la finestra e si è lanciata dal nono piano di un palazzo di Via Monforte, tutto nel giro di pochi attimi. È stata la collega a lanciare l’allarme, preoccupata dal fatto che non le rispondesse più nessuno e che la donna fosse sparita all’improvviso senza alcuna giustificazione.
Ha lasciato andare il cellulare sul pavimento, Giuliana, e si è lanciata dalla finestra, portando con sé il suo bambino. La donna lascia un biglietto per i suoi colleghi con alcune disposizioni sul lavoro da svolgere per i suoi clienti e niente altro. Nessuna riga per la famiglia, niente che possa spiegare ai suoi cari i motivi del gesto disperato.
Il marito di Giuliana Tosco, Federico, ha raccontato a Repubblica: “Il lavoro l’ha travolta. Mia moglie amava tantissimo la sua professione. Lo faceva con passione ma lavorava troppo. Non sapeva dire di no. Questo l’ha distrutta“.
Sul posto, tempestivo è stato l’intervento dei soccorsi e delle Forze dell’ordine ma purtroppo non c’era più nulla da fare. L’impatto non ha lasciato scampo alla donna, medici e sanitari non hanno potuto che decretarne il decesso.
Secondo le dichiarazioni della suocera, c’era molto preoccupava in questo periodo la donna che avrebbe compiuto 37 anni proprio il giorno successivo a quello in cui si è tolta la vita: “Temeva di non saper gestire tutto, anche se noi le avevamo garantito tutto l’aiuto possibile, ma lei si sentiva lo stesso soverchiata“, racconta.
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Troppo lavoro, troppa pressione, decine di clienti che avrebbero dovuto confrontarsi con altri colleghi e un figlio in arrivo a breve. Era arrivato il momento di prendersi del tempo per sé, di dedicarsi a quel bambino che aveva desiderato per lungo tempo, ma ansia e preoccupazione l’hanno annientata.
La storia di Giuliana spinge alla riflessione sulla condizione di molte donne, costrette a barcamenarsi tra famiglia e lavoro, alla ricerca di un difficile e perfetto equilibrio.
La collega spiega: “Diceva di stare bene, che era tutto a posto. Noi siamo sempre stati pronti ad aiutarla. Sapevo che tutto questo la preoccupava e le avevo assicurato che ci saremmo presi in carico i suoi clienti per il tempo necessario quando avesse dovuto assentarsi“.
I suoi conoscenti raccontano quanto lei si sentisse stanca ultimamente e che stesse lavorando troppo in un momento così delicato, con l’imminente nascita del bambino. Gli investigatori, insieme con il marito, stanno cercando di ricostruire i suoi ultimi giorni.