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Un Bud Spencer in toto al Palazzo Reale

A racchiudere tutte le esperienze fatte nel corso della lunga vita di Carlo Pedersoli, meglio noto agli amanti della commedia italiana come Bud Spencer una sola mostra sembrerebbe stretta.

Proprio in occasione del 90esimo compleanno dell’attore al secolo, con “Lo Chiamavano Bud Spencer” il Palazzo Reale di Napoli ha deciso di mettere insieme ogni cosa possa dar forma all’immagine e all’idea, all’uomo e all’attore, attraverso copioni e oggetti di scena originali, premi e riconoscimenti come il David del 2010, discendendo anche nel privato con fotografie e documenti- perfino il libretto universitario della facoltà di chimica-.

L’esposizione sull’icona cinematografica che gareggiando con Terence Hill o nei panni dell’ispettore Piedone o in altri innumerevoli personaggi è stata curata Umberto Croppi in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà, dove sono state girate moltissime delle pellicole del Gigante Buono del cinema nostrano, e da Equa allo scopo ultimo di ridar lustro alla multiforme essenza di Spencer-Pedersoli, cogliendo anche attitudini ed aspetti estranei al mondo del cinema e dello schermo.

Ad oltre tre anni della dipartita dell’attore d’origini napoletane e tra i volti del nostro cinema maggiormente amati e apprezzati anche all’estero, l’evento oltre raccogliere cimeli della lunga carriera d’attore, mette insieme anche altri aspetti della vicenda umana ed anche sportiva di Bud Spencer, come la passione per lo sport e per il nuoto che ne valse la sua partecipazione alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 oppure le tante medaglie vinte come pallanuotista, oppure l’amore per la cultura lo spirito artistico che l’ha reso compositore di musiche e poliglotta, unitamente alla passione per il mondo dell’aeronautica.

Un percorso allestito in maniera hollywoodiana. Lo spettatore è catapultato all’interno dei principali set che hanno reso leggendario il nome di Bud Spencer, a partire da quello del saloon dello spaghetti western di Trinità, passando per le scazzottate di “Altrimenti ci arrabbiamo” fino alla ricostruzione del personaggio dell’ispettore Rizzo-Piedone.

La mostra sarà aperta oggi 13 settembre e sarà aperta al pubblico fino all’8 dicembre alla Sala Dorica.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."