Aveva aperto un’indagine subito dopo le frasi pronunciate a margine della sua candidatura in FIGC. Ora è arrivata la decisione. La UEFA ha sospeso per 6 mesi il presidente federale Carlo Tavecchio per le sue frasi ritenute razziste. L’Optì Pobà di Tavecchio non è andato giù al massimo organo del calcio europeo, che ha così deciso di interdire al presidente della Federcalcio l’accesso a qualsiasi tipo di commissione o congresso UEFA per 6 mesi. La sospensione però non revoca la carica di Tavecchio, che potrà continuare ad essere presidente federale e continuare a rappresentare la FIGC in campo internazionale anche per le gare degli azzurri. “Le decisioni non si commentano, si eseguono e si rispettano. Ma non cambia nulla riguardo la mia posizione in FIGC”, è il commento a caldo nel numero uno del calcio italiano.

Di seguito è riportato il comunicato con cui la FIGC ha commentato la notizia della sospensione di Tavecchio. “In merito al procedimento avviato dalla UEFA nei confronti del Presidente della FIGC per le espressioni usate il 25 luglio scorso in occasione dell’assemblea della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, dopo aver spiegato la propria posizione, ha preso atto della proposta formulata dall’Ispettore Disciplinare della UEFA e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la UEFA e la FIGC per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la UEFA fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l’avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della Procura Federale. Il presidente Tavecchio ha dunque aderito alla proposta dell’Ispettore Disciplinare della UEFA, il quale ha chiesto che Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della UEFA in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni UEFA per un periodo di sei mesi. Tavecchio si è poi impegnato con la UEFA ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell’integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma. La definizione così concordata tra il Presidente Tavecchio e l’Ispettore Disciplinare della UEFA è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento”.