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domenica, 4 Giugno 2023

Uefa, prolungata squalifica a Nasri

La Uefa e la Wada hanno disposto una squalifica ulteriore, pari ad un totale di 18 mesi di stop, per l'ex stella di City e Arsenal

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Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."

Il calcio è ricco di stelle, ma spesso, purtroppo, anche molte di quelle che brillano, cadono.

In passato, molti sono i campioni del calcio che sono caduti nel loro stesso genio, precipitando in abissi tortuosi, a causa di problemi legati all’uso di droga, alcolismo e non solo.

Maradona, Higuita, Best e Gascoigne sono certamente tra i nomi che maggiormente saltano subito all’attenzione.

Ma anche nel calcio moderno esistono campioni capaci di errori gravi non solo per la loro vita calcistica, e Samir Nasri è solo uno degli ultimi atleti caduti.

Squalificato lo scorso febbraio a causa dell’indagine Uefa in merito all’uso di sostanze cliniche proibite, oltre una certa soglia per un atleta professionista, dalla Wada, Agenzia mondiale antidoping, la quale aveva trovato una % di 10 volte superiore di trasfusione a scopo di idratazione, pari a 500 mml di agenti micronutrienti sottoforma di flebo che Nasri si era iniettato a scopo rigenerativo.

La Uefa e la Wada avevano previsto dapprima un intervento disciplinare duro, che solo grazie all’aiuto legale il campione francese era riuscito a evitare.

In un primo momento Nasri era stato squalificato per 6 mesi. Al momento, il giocatore era stato svincolato dalla sua ultima squadra di club, l’ Altalyaspor, nel campionato turco, con cui non ha mai messo in moto il proprio talento.

La parabola calcistica di Nasri, costellata di successi a partire dall’esordio con il nativo Marsiglia, squadra che lanciò il genio del francese, fino all’approdo in Premier League, con City e Arsenal, oggi sembra si sia eclissata, nonostante fosse riuscito a risalire da infortuni capaci di comprometterne la carriera.

Oggi, il Comitato di Appello della Uefa ha deciso di riscrivere la sentenza dello scorso febbraio ai danni di Nasri, prolungando la squalifica fino a 18 mesi.

Evitando infatti la pena massima prevista dalla Wada e dalla Uefa, pari a 4 anni di stop dai campi di calcio.

Un duro colpo al campione, oramai 31enne, che solo nel luglio 2019, salvo imprevisti, potrà tornar in campo.

Infatti, la sentenza ha visione duplice, perché se da un lato punisce maggiormente Nasri, allo stesso tempo ha avuto effetto retroattivo, facendo partire la squalifica da luglio 2017, periodo in cui il giocatore svincolato stava per accasarsi in Turchia, per poi lasciarla a gennaio e rescindere il contratto.

 

 

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